Il Tirreno

Pistoia

Il lutto

Quarrata, addio a Nello Magini: unì comunisti e cattolici con la pallavolo

Quarrata, addio a Nello Magini: unì comunisti e cattolici con la pallavolo

Riuscì a portare la formazione quarratina fino alla serie C, unendo le due squadre della città da questioni politiche

3 MINUTI DI LETTURA





QUARRATA. L'ex presidente della Polisportiva Quarrata Pallavolo Nello Magini è morto sabato scorso alla soglia dei novantun anni. Amante delle sfide impossibili, insieme ad altri pionieri introdusse la pallavolo a Quarrata oltre sessant'anni fa, riuscendo a portare la squadra cittadina addirittura in serie C.

Non essendosi mai sposato, si era legato moltissimo a suo nipote Marco Noccioletti, da lui amato come un figlio. Da sempre residente a Quarrata, Nello Magini era da tutti conosciuto come un abilissimo muratore e un oculato impresario edile.

La sua costruzione più importante però fu quella di aver fatto della pallavolo uno strumento di unione e non di contrapposizione politica come purtroppo era diventata a Quarrata verso la metà degli anni Settanta. «Il presidente Magini – dice Athos Querci, ex allenatore per oltre un decennio proprio della Pallavolo Quarrata – ebbe il merito di favorire la nascita di una sola, grande, società di volley, proponendo la fusione fra le due squadre presenti a Quarrata».

La squadra dei comunisti e quella della Dc

Erano quelli infatti gli anni in cui il Partito comunista incalzava da vicino la Democrazia cristiana, tentandone il sorpasso a ogni tornata elettorale. I due elettorati si guardavano in cagnesco un po' in tutta la penisola e Quarrata non faceva eccezione.

Proprio per sottolineare la diversità di dei due mondi allora contrapposti, in città nacque la David Maglieria Quarrata, espressione di ambienti vicini all'associazionismo cattolico.

In poco tempo la nuova società si impose come un autentico punto di riferimento, andando a scalfire il primato cittadino della più antica rivale. «La Polisportiva Quarrata pallavolo – prosegue Athos Querci – nacque agli inizi degli anni Settanta. Era una società sportiva indipendente ma molti dei suoi dirigenti però avevano però forti legami con la locale Casa del Popolo. La David Maglieria invece, faceva riferimento all'altra parte dell'emisfero politico.

In quel periodo di forti contrapposizioni, la presenza in città di due squadre metteva profondamente in imbarazzo l'ambiente sportivo cittadino e anche quello politico».

Nello Magini però seppe guardare oltre il rigido steccato ideologico dell'epoca e, lentamente, iniziò una politica di disgelo con i vertici dell'altra società.

In breve tempo, le vecchie ruggini furono archiviate e le due società iniziarono a collaborare. «In pochi mesi – prosegue Querci –tutti quanti ebbero finalmente la consapevolezza che avere due squadre di pallavolo in una città sì importante ma non certo di grandissime dimensioni era un lusso che Quarrata non poteva permettersi.

Per questo si arrivò alla fusione fra le due società e alla nascita della Mobilieri Quarrata Pallavolo che poi approdò addirittura in serie C, livello più alto mai raggiunto dal volley maschile cittadino».

Quando la squadra scomparve

La gioiosa macchina da guerra di cui Nello Magrini fu l'ideatore proseguì spedita ancora per alcuni anni ma, all'inizio del nuovo millennio, il bellissimo giocattolo si ruppe e Quarrata purtroppo perse la sua società di pallavolo maschile.

«Fu un brutto momento – conclude Athos Querci – perché rappresentò una perdita non solo per lo sport quarratino ma dell'intera provincia pistoiese». Nello Magini seppe però farsene una ragione e coltivò sempre in fondo al suo cuore il bellissimo ricordo di quegli anni ruggenti.

Lo scorso anno, quando spense novanta candeline, a far festa insieme a lui c'erano infatti tutti i ragazzi di allora, quelli che dagli anni Settanta agli anni Novanta seppero portare in alto il nome del volley quarratino. Ragazzi, ora diventati uomini adulti che ne ricordano l’amore per lo sport e la capacità di saperne trasmettere i valori più autenti.

Martedì 11 marzo alle 10 saranno sicuramente loro ad affollare la chiesa di Santa Maria Assunta per l'ultimo saluto al loro presidente.

Primo piano
La confessione

Omicidio di San Giovanni Valdarno, l’interrogatorio della figlia della vittima: «Non ce la facevo più e l’ho uccisa con un foulard»

Sani e Belli