È morto Fernando Capecchi: scoprì Conti, Pieraccioni e Panariello
Figura chiave nel mondo dello spettacolo toscano, ha segnato un’epoca di grandi successi
È morto Fernando Capecchi, figura chiave del mondo dello spettacolo toscano e nazionale, noto per aver scoperto e lanciato alcuni dei più grandi nomi dello showbiz italiano, come Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni e Giorgio Panariello. Con il suo fiuto eccezionale per il talento, Capecchi ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama artistico italiano. La tragica notizia è arrivata nel pomeriggio di venerdì 29 novembre. Capecchi aveva compiuto 80 anni a primavera.
(Il ricordo di Carlo Conti: «Le nostre serate insieme...»)
L'inizio di una carriera straordinaria
Originario di Pistoia, Capecchi aveva iniziato la sua carriera come venditore di piante, attività tipica della sua terra famosa per i vivai. Ma il suo cuore batteva per il mondo dello spettacolo. Così, nel 1974, fondò a Ramini, un piccolo borgo vicino Pistoia, la Vegastar, una società di management artistico che negli anni sarebbe diventata sinonimo di successo e innovazione. Inizialmente, la sua attività era legata alle balere e alle Case del Popolo, ma Capecchi non tardò a spingersi oltre, scoprendo e promuovendo artisti di enorme talento.
Il legame con Conti, Pieraccioni e Panariello
A Firenze, Capecchi incontrò un giovane Carlo Conti, che all'epoca lavorava come dj al Poggetto. Fu proprio Conti a segnalargli un comico promettente: Leonardo Pieraccioni. Da quel momento nacque un sodalizio che presto divenne un irresistibile trio con l’arrivo di Giorgio Panariello. Capecchi notò Panariello quasi per caso, durante un’esibizione a Bussoladomani, in Versilia. Colpito dalle sue straordinarie imitazioni (Mike Bongiorno, Renato Zero, papa Giovanni Paolo II, e altri), lo scritturò immediatamente, nonostante Panariello fosse già rappresentato dal cugino del cantante Pupo. Il trio, grazie alla guida della Vegastar, raggiunse la consacrazione con lo spettacolo "Fratelli d’Italia" nel 1994. Quella produzione rappresentò un punto di svolta per i tre artisti e venne ripresa recentemente con enorme successo, registrando sold out in tutta Italia, compresi gli spettacoli imminenti al Teatro Verdi di Firenze e a Cascina.
Successi e cadute
Non mancarono momenti difficili. Uno di questi fu per Panariello, che durante il programma estivo di Rai1 "Porto Matto" si lasciò sfuggire un’espressione toscana troppo diretta, causando l’interruzione del rapporto con la Rai. Ma sotto la guida di Capecchi, Panariello seppe rialzarsi, fino a condurre il Festival di Sanremo.
L’eredità di Capecchi
Capecchi non era solo un manager, ma un talent scout capace di riconoscere il potenziale dove altri non vedevano nulla. La sua Vegastar rappresenta ancora oggi un pezzo di storia dello spettacolo italiano, un simbolo di passione, dedizione e genio creativo. Con la sua scomparsa, il mondo dello spettacolo perde un uomo che ha saputo trasformare la passione per l’intrattenimento in una vera arte. Ma la sua eredità continuerà a vivere nei successi dei tanti artisti che ha scoperto e accompagnato verso la fama.