Pistoia, il nuovo limite di velocità e l’autovelox diventano un caso: cosa è successo
Dopo il tam-tam sui social, viene fatta chiarezza per chi percorre la tangenziale
PISTOIA. Vedendo cambiare dall’oggi al domani il limite di velocità da 80 a 60 chilometri orari sul cartello che precede di poco l’autovelox nel tratto del raccordo di Pistoia, in corrispondenza dello svincolo autostradale verso la rotonda della Vergine, a molti automobilisti si era gelato il sangue. La paura era quella di essersene accorti troppo tardi e di essere nel frattempo incappati in chissà quante infrazioni nell’eventualità che il dispositivo fosse già tarato sul nuovo limite, colti in fallo per via della consolidata abitudine di percorrere quel tratto tra i 70 e gli 80 chilometri orari, prima di rallentare per rispettare il successivo limite di 60 segnalato dal cartello all’altezza dell’immissione in tangenziale da parte di chi esce dall’autostrada, e quello di 40 prima del distributore, nel tratto finale che porta alla rotonda.
Le segnalazioni
Così sono partite le preoccupate segnalazioni, visto che già da tempo aleggia lo spettro di Pontenuovo, dove il limite a 40 chilometri orari sulla Montalese ha mietuto centinaia di “vittime”, salvo poi alimentarne i ricorsi per l’irreperibilità dell’ordinanza istitutiva. E invece i pistoiesi, come in generale tutti i coloro che nutrivano il sospetto di incorrere in sanzioni, possono tirare un sospiro di sollievo. Perché nonostante fosse ignoto a tanti, quell’autovelox non è più in funzione da tanti anni. Lo hanno chiarito alcuni volti dell’amministrazione comunale, proprio in risposta ai timori diffusi tra i cittadini.
Il consiglio comunale
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale, Francesco Pelagalli, è intervenuto per spegnere le polemiche sul nascere, informando che quell’autovelox è spento da 15 anni. Alcuni utenti imputano l’inattività dell’autovelox al mancato rispetto delle distanze minime di avviso della presenza della postazione di controllo elettronico nei confronti per chi s’immette sul raccordo dalla rotonda dell’ospedale, dal momento che il cartello di avviso si trova più indietro, prima dell’uscita verso la stessa via Ciliegiole. Naturalmente il fatto che l’autovelox risulti spento e l’impunità che ne consegue non legittima a transitare a velocità sostenute, dato peraltro che poco dopo da destra arrivano le auto uscite dal casello, per confluire nelle due corsie e giungere allo snodo nevralgico della rotonda della Vergine. Pelagalli fa sapere inoltre che l’Anas – proprietaria della strada e competente sui limiti di velocità ma non sull’autovelox – ha anticipato il limite di velocità a 60 chilometri orari di circa 30 metri, arretrando il cartello prima presente in corrispondenza dell’entrata in tangenziale arrivando dall’A11. Oltre a questo però l’Anas ha tolto il limite di 80 chilometri orari vigente fino a pochi giorni fa, quello immediatamente prima dell’autovelox.
La velocità
Ricapitolando, mentre in precedenza sussisteva un’alternanza un po’ cervellotica – 60 chilometri orari da prima dell’ospedale, poi 80 in corrispondenza dell’autovelox, poi di nuovo subito 60 e infine 40 – adesso c’è un unico limite a 60 da prima dell’uscita dell’ospedale fino all’autovelox, per poi scendere a 40 verso la rotonda, sempre in linea con la normativa che prevede che il limite cali a blocchi di 20 chilometri orari.
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