La morte dei genitori, la casa e il lavoro persi: ora Roberto è tornato a vivere con “Raggi di speranza in stazione”
Dopo un periodo molto difficile l’uomo, che viveva in stazione a Pistoia, ha incontrato l’associazione che lo ha aiutato
PISTOIA. Le circostanze della vita lo avevano messo all’angolo, privandolo del suo lavoro e di un tetto sopra la testa. Nel momento più buio della sua esistenza, però, ha incrociato sulla sua strada “Raggi di speranza in Stazione”, l’associazione guidata da Maria Renzi che non solo lo ha tolto dalla strada ma che gli ha anche consentito di conseguire la patente di guida di categoria C che gli consentirà un rapido ritorno nel mondo del lavoro.
Le ferite della pandemia e la morte dei genitori
Questa è la storia di Roberto, piastrellista in una delle tante ditte edili che non sono riuscite a superare la burrasca della pandemia. Trovatosi senza lavoro, Roberto ha anche dovuto affrontare, nell’arco di poche settimane, la morte di entrambi i genitori, con cui viveva da sempre. Tre colpi veramente terribili, che ne hanno fiaccato la resistenza facendolo cadere in uno stato di profonda depressione. A queste terribili mazzate, dopo poco tempo, se n’è aggiunta un’altra che lo ha messo definitivamente ko. Senza più fonti proprie di reddito e senza l’appoggio dei genitori, Roberto non è più riuscito a provvedere al pagamento dell’affitto e, dopo poche settimane, si è trovato fuori casa.
L’incontro in stazione
Il suo peregrinare in cerca di aiuto lo ha portato a frequentare la stazione ferroviaria di Pistoia, dove è avvenuto l’incontro che ha dato un futuro nuovo alla sua vita.
«Roberto aveva bisogno di tutto – racconta Maria Renzi – Non solo di mangiare e di una casa, ma soprattutto aveva bisogno di un input che lo aiutasse a risollevarsi dalla terribile situazione in cui si era trovato. Dopo esserci frequentati a lungo, abbiamo recepito le sue confidenze e le sue aspirazioni. In pratica lo abbiamo aiutato a far scattare in lui la molla della volontà di riscatto».
Questo è in definitiva lo scopo principale di “Raggi di speranza in stazione”.
«Per noi è sì importante aiutare le persone ad avere vitto e alloggio ma è ancora più importante dare loro la possibilità di voltare pagina – conferma Maria Renzi – Quando chi è in difficoltà manifesta la chiara volontà di riemergere dalle tenebre della povertà per riaffacciarsi nel mondo del lavoro, per noi è un momento bellissimo. Il chiaro segnale che ce l’abbiamo fatta. Roberto ci ha quindi detto che avrebbe voluto conseguire la patente C per diventare autista di veicoli commerciali e noi abbiamo ritenuto opportuno aiutarlo a coronare questo suo sogno di rivincita».
La ripartenza
Innanzitutto però, “Raggi di speranza in Stazione” ha dovuto provvedere a togliere Roberto dalla strada. L’associazione ha infatti a disposizione alcuni appartamenti che la Giorgio Tesi Group ha messo a sua disposizione in comodato d’uso ma che sono già occupati da altri soggetti fragili. Per questo è stato inviato in un albergo a Montecatini. Qua Roberto non ha fatto il turista ma ha studiato con passione per la patente da conseguire e si è cimentato con perizia nelle lezioni pratiche, fino al conseguimento del prezioso attestato, come dice con soddisfazione Maria Renzi: «È stato davvero bravo. Ha superato l’esame con facilità ma, per timore di andare incontro a un esito negativo, non ci aveva comunicato la data esatta di svolgimento. Ci ha detto tutto a cose fatte e tutti insieme abbiamo fatto festa».
È restata poi l’ultima formalità del conseguimento del cqc, un certificato aggiuntivo indispensabile però alla guida di chi fa l’autista di professione. Con quello in tasca, dal primo ottobre Roberto inizierà la sua nuova vita lavorativa in un’azienda di trasporti. Grazie alla sua volontà e all’aiuto preziosi di “Raggi di speranza in Stazione”.
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