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Pistoia

Progetto nel mirino

Funivia Doganaccia-Corno alle Scale, c’è una nuova tegola: la causa è un incendio del 2016

Nella foto l’incendio che il 10 dicembre 2016 distrusse circa 100 ettari di sottobosco, pascoli e mirtillaie sul versante toscano
Nella foto l’incendio che il 10 dicembre 2016 distrusse circa 100 ettari di sottobosco, pascoli e mirtillaie sul versante toscano

Il Comitato: la legge vieta il cambio di destinazione per 15 anni

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SAN MARCELLO. Nuova tegola sul progetto della nuova funivia Doganaccia-Corno alle Scale. Ad annunciarla è il Comitato “Un altro Appennino è possibile-versante toscano”, da sempre contrario – per questioni ambientali e di ritorno economico – al futuro impianto, che collegherebbe la Doganaccia alle vicinanze del Lago Scaffaiolo, in prevalenza sul territorio comunale di San Marcello Piteglio, una zona devastata da un grosso incendio nel 2016: la realizzazione sarebbe impossibile a causa di ciò che prevede la legge 353 del 21 novembre 2000, che vieta appunto per 15 anni una “destinazione diversa da quella preesistente all’incendio”.

Secondo il Comitato, un ostacolo assai arduo da superare. Come spiegato in una lettera inviata al sindaco di San Marcello Piteglio Luca Marmo, anche presidente della Provincia di Pistoia. Nella lettera – inviata anche ai capigruppo, al segretario comunale e a tutti gli enti che formano la Conferenza dei servizi – si sottolinea anche un altro ostacolo che si frappone davanti al progetto della nuova funivia, come già anticipato nei giorni scorsi dal Tirreno, a causa del quale sarebbe impossibile dare parere favorevole alla funivia e, addirittura, sarebbe necessario annullare la Conferenza dei servizi: il decreto regionale che revoca una parte consistente (quasi 5 milioni) del finanziamento già assegnato al progetto dalla Regione.

«Ma è soprattutto il secondo motivo a colpire: la funivia non sarebbe realizzabile perché – scrive il Comitato – il terreno su cui dovrebbe sorgere è stato interessato, nel 2016, da un importante incendio: la costruzione di questo impianto sarebbe in contrasto con quella legge dello Stato (la 353 del 21 novembre 2000, articolo 10 comma primo) che, appunto, vieta per 15 anni “destinazione diversa da quella preesistente all’incendio”».

E se mai la funivia venisse costruita – insiste il Comitato – si applicherebbero inevitabili sanzioni, tutte a carico diretto dei responsabili. Trattandosi di “danno erariale". Il costruito andrebbe subito demolito, con spese a carico dei responsabili, sostiene.

«Le carte progettuali – aggiunge il Comitato – non hanno tenuto conto di una circostanza determinante, ovvero il vasto incendio che si è sviluppato il 10 dicembre 2016 nell’area su cui ricadrebbero la stazione di monte e uno dei piloni di sostegno della costruenda funivia. Nonostante che l’incendio sia stato a suo tempo segnalato dagli organi preposti, e che sia stato reso di pubblico dominio su “Geoscopio”, la banca dati degli incendi boschivi della Regione Toscana, tale evento non viene mai preso in considerazione, né dal soggetto proponente, la Provincia di Pistoia, né dai progettisti».

Il Comitato chiede a sindaco e capigruppo di informare i consiglieri comunali su questi due fattori emersi da poco: ciò per dar modo a ciascuno «di esprimersi con la piena cognizione delle conseguenze del proprio voto».

La richiesta è arrivata proprio alla vigilia di una importante seduta del consiglio comunale, quella di oggi, al punto 9 dell’ordine del giorno sta infatti la valutazione, da parte dei consiglieri, sul progetto della funivia in vista della successiva approvazione in sede di Conferenza dei servizi.

«I quasi 5 milioni di finanziamento già assegnato dalla Regione per costruire quella funivia (rappresentano quasi un terzo del finanziamento complessivo già deliberato) – spiega il Comitato – sono stati revocati dalla Regione stessa con decisione del 29 luglio e decreto del 1° agosto scorsi. Il motivo sta nello slittamento della gara di appalto da parte della Provincia di Pistoia: quei denari dovevano infatti essere assegnati, pena revoca, con gara d’appalto entro il 19 ottobre 2024 ma la Provincia di Pistoia, nel suo ultimo cronoprogramma, ha deciso di far slittare quella gara. Inevitabile, a questo punto, la revoca di parte del finanziamento che forse – prosegue il Comitato – potrebbe essere recuperato nel bilancio regionale 2026. Ma, a quel punto, con inevitabile aumento di costi.

La cosa per il momento certa è che adesso la copertura finanziaria dell’opera è insufficiente per almeno un terzo». Legando questa evidente difficoltà alla paventata impossibilità di costruire la funivia per almeno una decina di anni su quel terreno interessato dall’incendio il Comitato mette in guardia i consiglieri comunali di San Marcello Piteglio, richiamando anche le loro responsabilità a dover risarcire di persona nel caso di un eventuale danno erariale.

«Andare avanti con un parere favorevole è quantomeno imprudente. E stando così le cose – questa la conclusione della lettera – il consiglio comunale non può esprimere parere favorevole ma dovrebbe anche chiedere l’annullamento della Conferenza dei servizi».

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