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Pistoia, il termovalorizzatore fa gola: aziende in lizza per la gestione

L’impianto di via Tobagi
L’impianto di via Tobagi

Già diverse le domande per accedere all’ispezione obbligatoria

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MONTALE. Il bando per l’individuazione del nuovo gestore del termovalorizzatore di Montale sta riscuotendo un’accoglienza positiva. Dopo poco più di tre settimane dalla sua pubblicazione, già si sono fatte avanti alcune importanti realtà che operano da tempo nel trattamento dei rifiuti e che sono interessate a gestire l’impianto per i prossimi tre anni, con possibilità di un ulteriore anno di proroga.

«La nostra soddisfazione è grande, soprattutto perché un tale interessamento dimostra che quanto proponiamo è appetibile – commenta Edoardo Franceschi, amministratore delegato del Consorzio intercomunale servizi di Agliana, Quarrata e Montale, proprietario del termovalorizzatore – Addesso attendiamo quindi con fiducia questi ultimi giorni di apertura dei termini del bando, in attesa magari che qualche altro soggetto possa farsi avanti».

Il primo passo da compiere per gli aspiranti gestori è dare il loro assenso, entro venerdì il 6 settembre, a un’ispezione dell’impianto inserita come condizione essenziale. Le visite dei rappresentanti delle varie aziende che aspirano a tenere in mano il timone dell’impianto di via Tobagi inizieranno da mercoledì 9 settembre, secondo un calendario fissato e concordato con il Cis. Una volta effettuate le visite, si potrà alzare il disco verde per la prima seduta pubblica di gara, in programma lunedì 4 novembre nella sede del Cispel, in via Paisiello 8, a Firenze.

Il Cispel è l’associazione regionale delle imprese di servizio pubblico incaricata appunto di gestire l’intera procedura. Il bando di gestione prevede che il soggetto che si vedrà attribuire la conduzione dell’impianto dovrà versare al Cis 38 milioni e 100mila euro, dovendo parimenti provvedere a una serie di opere di manutenzione dal valore complessivo di oltre 3 milioni di euro.

«“Questa grande opera di restyling dell’impianto – precisa l’amministratore delegato del Cis Edoardo Franceschi – va nella direzione di tenere il termovalorizzatore nelle massime condizioni di sicurezza e di efficienza».

L’azienda che si aggiudicherà il bando dovrà provvedere a un’ispezione generale della turbina a vapore, alla sostituzione completa del nastro a bagno d’acqua, alla sostituzione dei surriscaldatori e degli economizzatori, alla sostituzione dell’elevatore scorie comuni e del filtro a maniche.

Le prime adesioni alle visite guidate in azienda fanno inoltre tirare un sospiro di sollievo anche ai 28 dipendenti che, con varie mansioni, lavorano nell’impianto.

Una lancia a favore dell’attuale modalità di funzionamento la spezza lo stesso Franceschi.

«Le nostre emissioni – spiega – sono continuamente monitorate e sono sempre abbondantemente al di sotto dei limiti di legge. Non dimentichiamo poi che con l’attuale tecnologia, che garantirà comunque la vita dell’impianto almeno per i prossimi 4 anni, si riesce a produrre circa 24 milioni di kilowatt di energia elettrica. Tenendo conto che per l’autoconsumo ne servono almeno 3, faccio notare che l’impianto di via Tobagi immette in rete 21 milioni di kilowatt, dando quindi un discreto contributo all’economia nazionale».

Che tuttavia il futuro della Toscana preveda l’accantonamento della termovalorizzazione, lo ha affermato anche l’ex sindaco di Firenze e ora parlamentare europeo Dario Nardella, che, durante il suo intervento alla Festa dell’Unità di Pieve a Nievole, che si sta svolgendo proprio in questi giorni e che terminerà l’8 settembre, ha sottolineato che «la nuova frontiera del trattamento dei rifiuti prevede impianti come il biodigestore di Montespertoli, che trasforma l’umido in metano. A questo, in tutta la Regione, si affiancheranno altri impianti per il trattamento e il recupero totale di varie tipologie di rifiuti, cercando così di favorire il passaggio a un tipo di economia circolare che tenda davvero all’obiettivo dei rifiuti zero».

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