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In Toscana i confetti più buoni d'Italia: il laboratorio premiato dal Gambero Rosso che usa ricette medievali

di Stefano Baccelli
In Toscana i confetti più buoni d'Italia: il laboratorio premiato dal Gambero Rosso che usa ricette medievali

Il centro di produzione artigianale è in attività dal 1918 in piazza S. Francesco a Pistoia

18 giugno 2024
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PISTOIA. Quella di Cino è da tempo immemore la città dei confetti, ma da adesso arriva una certificazione ufficiale che sono pure i più buoni che si possano gustare. 

Il riconoscimento

A sancirlo è “Gambero rosso”, la casa editrice italiana specializzata in enogastronomia. Corsini produce secondo le vecchie ricette del Medioevo, anche l'esclusivo panforte di Pistoia glacè e le altre specialità. «La nostra azienda – si legge in una nota social rivolta ai clienti – ha conquistato il primo posto in Italia nella classifica dei sette migliori marchi artigianali di confetti con mandorla di Avola. I nostri confetti sono stati valutati come unici. Lo strato di zucchero, morbido e friabile, esalta il profumo schietto e la dolcezza equilibrata della mandorla fresca e saporita, creando una meravigliosa sensazione al palato. Con le nostre antiche bassine in rame, produciamo il più antico confetto d’Italia».

Il personaggio
Vera cultrice della pistoiesità e della tradizione è Giorgia Corsini, bisnipote di quell’Umberto Corsini fondatore dell’azienda. Il suo modo di proporsi e proporre i prodotti affascina e può aver inciso insieme all’esperienza sensoriale sul giudizio dei giudici di “Gambero rosso”. «Il riconoscimento arriva da un soggetto specializzato nel food e nel vino scevro da qualsiasi condizionamento di brand. Hanno cercato aziende artigianali medio piccole. Vista la qualità e serietà dei competitor è stata una vera sorpresa. Siamo orgogliosi ma al tempo stesso un po’ in imbarazzo. La semplicità e la tranquillità che ci caratterizzano. Non abbiamo fatto nulla di diverso. Come azienda agli inizi degli anni Novanta avemmo un analogo riconoscimento da “Der Feinschmecker”, rivista tedesca di food. Quella volta fu per il cioccolato. Per i confetti è una prima volta. Mi ha fatto piacere vedere nell’articolo di Gambero rosso le foto del nostro “packaging”: recano l’immagine di piazza Duomo. “Corsini” è solo una etichetta sul retro. Per noi l’identificazione con il territorio è fondamentale. Ci teniamo moltissimo. Il nostro motto è: “dal 1918, la dolce tradizione di Pistoia. I confetti premiati sono quelli a “fagiolo”, ma abbiamo posto all’attenzione di Gambero rosso anche il quelli birignoccoluti piccolini della tradizione medioevale. Credo che pure quello abbia portato acqua al mio mulino. Ho raccontato che nel 1324 Filippo Tedici ne fece fare uno avvelenato per uccidere la prima moglie. È una storia documentata da scritti ufficiali quella che raccontato a “Gambero rosso”. Probabilmente ha inciso anche questo».

Tradizione e innovazione

Innovando (nella tradizione) Corsini ha creato il confetto avvelenato al limoncello, al rum, allo cherry, al vin rosso, ma anche tante varietà con i gusti più disparati e vere delizie per il palato. Una curiosità: i macchinari (bassine in rame) di Corsini funzionano con la trazione a cinghia. Nel bombardamento di Pistoia del 24 ottobre 1943 quando la “Corsini” aveva la sede nei pressi della stazione andarono perduti i macchinari originali. Quelli usati oggi sono del tutto simili. L’orgoglio dell’azienda è essere motivo di interesse per un turismo consapevole di imbattersi in un’autentica realtà pistoiese. 

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