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Marliana, dopo 120 anni chiude lo storico forno di Casore del Monte

Un’immagine di Casore del Monte (foto da Facebook)
Un’immagine di Casore del Monte (foto da Facebook)

L’assessore: «Se qualcuno prosegue, possono essere studiate misure d’aiuto»

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MARLIANA. Dopo le ferie estive, Danila Natali non si è sentita di riaprire il celebre Forno di Casore del Monte che, da alcuni giorni, ha così la saracinesca malinconicamente abbassata. Ultimamente, aveva cercato di cedere la sua attività, anche perché doverla mandare avanti con un solo dipendente era diventato per lei molto complesso. Nessuna trattativa è andata però a buon fine e, seppur a malincuore, alla fine ha dovuto arrendersi. Si interrompe così, almeno per il momento, una tradizione lunga circa 120 anni, che ha portato il nome di Casore nei migliori ristoranti e nelle migliori gastronomie dell'intera provincia e non solo. A conferire al pane di questo piccolo paese del comune di Marliana un sapore e una fragranza unica al mondo erano ( e magari in un futuro non troppo lontano saranno) non solo le farine utilizzate, ottenute da grano macinato a pietra, ma anche la tipologia della legna combusta nel forno e l'acqua usata per l'impasto, proveniente esclusivamente dalle sorgenti e dai pozzi del paese. Ad aprire l'attività era stata Ermenigilda Ducceschi. Dopo la fine della seconda guerra mondiale, il testimone passò a Ezio Tognarini e alla moglie Fanny, artefici dell'ampliamento e dell'ammodernamento del forno avvenuto nel 1964. A metà degli anni Novanta del Novecento, le redini dell'attività furono prese da Danila Natali che, con alcuni accorgimenti, riuscì a migliorare il già ottimo prodotto. Nel frattempo, fu creato un apposito marchio che, apposto sulle varie pezzature, dava al consumatore la possibilità di distinguere il pane di Casore da tutti gli altri. Che tuttavia bastasse la fragranza a far distinguere questa tipologia di pane, lo conferma Luca Pontani, consigliere comunale con delega alle attività produttive e al commercio. Pontani ha gestito per un certo periodo il circolo Arci del paese e ben ricorda l'orgoglio dei cittadini di Casore per questa produzione che ha portato il nome di Casore all'attenzione generale: «Il pane del forno di Danila era diventato un emblema per il paese intero. Come amministrazione comunale, non possiamo intervenire direttamente ma, qualora si dovesse profilare all'orizzonte un artigiano che intendesse far proseguire questa tradizione potrebbero essere studiate delle misure che favoriscano il radicarsi di un nuovo gestore dell'attività».

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