Il caso
Morti nelle Rsa a Firenze, mistero sul cibo intossicato. L'accusa all'Asl: «Poca trasparenza»
Negative le analisi sui campioni di cibo prelevati. Rimangono molti dubbi e saranno riesumate le salme
FIRENZE. La procura della Repubblica di Firenze ha disposto la riesumazione delle salme di due anziani deceduti a seguito del focolaio di gastroenterite verificatosi tra i degenti di quattro Rsa di Firenze e provincia facenti capo alla società friulana Sereni Orizzonti.
Sono in tutto tre i pazienti deceduti, Giampiero Samuelli, Daria Tanzini e Carla Ferretti -, fra i 114 anziani - su un totale di 173 degenti - che si sono sentiti male domenica 9 febbraio. Un accertamento necessario per capire cosa abbia ucciso persone di età compresa fra gli 80 e gli 89 anni e che fino a quel momento, esclusi alcuni acciacchi, stavano bene.
Mistero sul cibo contaminato
Sì perché per ora hanno dato esito negativo le analisi fatte sul campione di cibo servito quella domenica e preparato dal centro di cottura della Rsa di Monsavano a Pelago, che serve anche le altre tre Rsa gestite da Sereni Orizzonti, ovvero la San Biagio a Dicomano, e due a Firenze, Arcolaio e la Rsa Desiderio da Settignano. La procura aveva già disposto l'autopsia sulla salma di una delle due anziane morte, che non era ancora stata seppellita. Ora ha disposto l'esame anche per l'altra paziente (diversamente da quanto scritto nei giorni scorsi non è stata cremata) per la quale la riesumazione dovrebbe è stata effettuata ieri a Figline Valdarno e per Samuelli, per cui si procederà oggi a San Giovanni Valdarno.
La riesumazione delle salme
A chiedere la riesumazione dell'anziano era stata la stessa figlia, l'unica fino a ieri a presentare una denuncia alla procura su quanto accaduto. Il cibo analizzato fa parte del campione di alimenti che ogni mensa deve conservare ai fini della necessità di analisi. Gli accertamenti svolti escluderebbero anomalie.
Da quanto poi appreso ieri anche i familiari delle due anziane decedute hanno presentato un esposto alla procura. Inoltre ha presentato denuncia una delle persone ospiti delle Rsa rimaste intossicate. «Con una mozione chiediamo che la Regione si costituisca parte civile nell'eventuale processo penale sulle morti avvenute nella Rsa di Settignano per una presunta intossicazione. Auspico che la mozione sia discussa già nel Consiglio regionale della prossima settimana e che trovi l'unanimità dell'Assemblea considerando la gravità di quanto successo. Gli ultimi sviluppi tracciano una situazione ancora più allarmante», dice il consigliere regionale di FdI e componente della Commissione Sanità, Diego Petrucci.
Le accuse di scarsa trasparenza all'Asl
«Attendiamo che la procura faccia il suo lavoro, ma, come ho già detto durante l'audizione in Commissione della Asl Toscana Centro, occorre che anche le istituzioni facciano la loro parte – rimarca Petrucci –. Nel 2025 non si può morire così! L'atteggiamento tenuto ieri (mercoledì, ndr) dai dirigenti sanitari è inaccettabile: di fronte a fatti così gravi non ci si nasconde dietro parole di circostanza. Mi auguro che da ora in poi la Asl sia maggiormente collaborativa e trasparente. Nella mozione chiediamo anche che la giunta riferisca periodicamente in Commissione sull'avanzamento delle indagini. Serve un rafforzamento del sistema dei controlli e un ripensamento a tutto tondo dei servizi destinati ai nostri anziani». l