Il Tirreno

Le ipotesi

Dimissioni di Papa Francesco, lo scenario Ratzinger e la lettera già firmata

di Libero Red Dolce
Dimissioni di Papa Francesco, lo scenario Ratzinger e la lettera già firmata

Alcuni importanti vescovi sono possibilisti e l'argomento non è più tabù in Vaticano dopo il passo indietro del pontefice tedesco. Bergoglio rimarrebbe come “Papa Emerito”

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L'ipotesi di dimissioni di Papa Francesco non sono solo una speculazione giornalistica. Lo dimostra l’apertura possibilista di molti importanti prelati alle parole che il cardinale Gianfranco Ravasi ha pronunciato alla radio Rtl, parlando apertamente di una possibilità. E ricordando la lettera già firmata da Bergoglio in questo senso. Il tema d'altronde non è una novità nella Chiesa contemporanea, considerando che l’attuale pontefice è stato eletto proprio in conseguenze delle dimissioni del suo predecessore, papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger. «Le indicazioni fornite dai mezzi di comunicazione, anche attraverso i bollettini dell’ospedale Gemelli, sono le stesse che, sostanzialmente, abbiamo anche noi. C’è una certa riservatezza da parte del personale medico; tuttavia, tutto ciò che è stato comunicato è vero, ovvero che si osserva una sottile ripresa. Considerando un organismo abituato lungamente a combattere, si può dire che tutta la sua vita è stata quasi sempre in tensione», ha spiegato il cardinale Gianfranco Ravasi all’inizio del suo intervento nel corso di  'Non Stop News' su Rtl 102.5.

Il cardinale Ravasi: «Se può dimettersi? Penso di sì»

«Se è verosimile l’ipotesi che Papa Francesco si possa dimettere? Io penso che possa farlo - spiega il cardinale Ravasi - perché è una persona che, da questo punto di vista, è abbastanza decisa nelle sue scelte. Finora ha ritenuto di continuare la sua attività, anche quando, per esempio, c’è stata la difficoltà del ginocchio, che ha cambiato il normale stile di relazione della figura pubblica con l’intera comunità ecclesiastica mondiale. In quell’occasione, ebbe quella famosa battuta secondo cui si governa con il cervello e non con il ginocchio. Quindi, c’è sempre stata la tendenza a combattere e a reagire, ed è anche una scelta legittima, perché ha potuto affrontare perfino viaggi in condizioni assolutamente difficili e impegnative, come quello nell’Estremo Oriente. Tuttavia, è fuori di dubbio che, se si trovasse in una situazione in cui fosse compromessa la sua possibilità di avere contatti diretti - come lui ama fare - di poter comunicare in modo immediato, incisivo e decisivo, allora credo che potrebbe decidere di dimettersi. Il Papa ha affermato esplicitamente di aver consegnato la lettera nelle mani del segretario di Stato dell’epoca, quindi si tratta di un atto formale».

L’arcivescovo di Barcellona: «La rinuncia è prevista»

E Ravasi non è l'unico vescovo a parlare della possibilità di un passo indietro. «Dimissioni del Papa? Non ho la vocazione del profeta. Nella Chiesa la rinuncia è prevista dal diritto canonico. Tutto è possibile, l'importante è vivere l'oggi di Dio ringraziando il Signore. Invito tutti a vivere il presente». Così il cardinale Juan José Omella Omella, arcivescovo metropolita di Barcellona, parlando durante la conferenza stampa del progetto Med25 Odyssey-Bel Espoir in Vaticano.

Il cardinale di Marsiglia: «Tutto è possibile»

«Tutto è possibile ma io non so nulla» ha detto l'arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline che in merito alle parole del cardinale Gianfranco Ravasi sul tema ha precisato: «Non ho ascoltato Ravasi, tutto è possibile. Stiamo vivendo tutto ciò con una certa preoccupazione».

Come si procede in caso di dimissioni

In caso di dimissioni del Papa, tecnicamente definite come "rinuncia" nel diritto canonico, si segue una procedura ben definita. Il Pontefice deve innanzitutto manifestare la sua decisione in modo libero e formale, come stabilito dal Canone 332 §2 del Codice di Diritto Canonico. È importante sottolineare che questa decisione, per essere valida, non necessita dell'accettazione da parte di alcuna autorità.

Una volta annunciata la rinuncia, viene stabilita una data precisa in cui questa diventerà effettiva. Durante il periodo intermedio, il Papa continua a esercitare pienamente le sue funzioni fino al momento prestabilito. Quando la rinuncia diventa effettiva, si entra nel periodo chiamato "Sede Vacante", durante il quale la Chiesa viene temporaneamente gestita dal Camerlengo.

Bergoglio rimarrebbe come Papa Emerito

A questo punto, si attiva lo stesso meccanismo previsto in caso di morte del Pontefice: entro un periodo di quindici-venti giorni, i Cardinali elettori, ovvero quelli che non hanno ancora compiuto ottant'anni, si riuniscono in Conclave per eleggere il nuovo Papa.

Per quanto riguarda lo status dell'ex Pontefice, questi mantiene il titolo di "Papa Emerito" e continua a indossare l'abito talare bianco, pur rinunciando alla mantellina e ad altri simboli specifici del pontificato attivo.

Prima di Ratzinger bisogna andare al 1415

È interessante notare che nella storia moderna della Chiesa abbiamo avuto un solo caso di dimissioni papali: quello di Benedetto XVI nel 2013, che ha rappresentato un importante precedente. Prima di lui, bisogna risalire fino al 1415 con Gregorio XII per trovare un altro caso di rinuncia al pontificato, avvenuto però in un contesto storico completamente diverso.

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