Il caso
“Assoluzione per Delmastro”, ma il sottosegretario di Meloni è stato condannato: bufera sul titolo Rai
I rappresentanti dei giornalisti denunciano la diffusione di notizie non verificate da parte del direttore Petrecca, mentre il tribunale emette una sentenza di condanna
"Oggi alle ore 12 RaiNews titola l'assoluzione per l'esponente Andrea Delmastro di Fratelli d'Italia nel caso Cospito. Un titolo fuorviante per i telespettatori, di sicuro una fake news allo stato attuale". La denuncia arriva dal Comitato di redazione (l’organo sindacale interno dei giornalisti, ndr) della testata all news della Rai e mette sotto accusa il direttore Paolo Petrecca.
- Perché Delmastro è stato condannato
La vicenda ha preso una piega inaspettata quando, dopo la richiesta di assoluzione avanzata dalla Procura di Roma per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, imputato per rivelazione del segreto d'ufficio nel caso dell'anarchico Alfredo Cospito, la sentenza è arrivata nel pomeriggio: i giudici dell'ottava sezione del tribunale di Roma hanno stabilito una condanna a 8 mesi di reclusione con l'interdizione dai pubblici uffici per un anno.
Il comitato di redazione dei giornalisti contro il direttore
Il Cdr ha duramente criticato l'operato del direttore attraverso un comunicato: Petrecca con il titolo sull'assoluzione di Delmastro "è convinto di anticipare una sentenza che arriverà presumibilmente solo nel pomeriggio, ma nessuno può esserne certo. Dunque alle 12 una notizia non corretta, trova già spazio nella ristretta rosa delle notizie più importanti di metà giornata che meritano un titolo. Decisione presa unilateralmente dal direttore. E cominciamo a comprendere con maggior chiarezza il motivo per il quale il direttore abbia deciso di formulare lui in prima persona i titoli da qualche giorno a questa parte – continua il Cdr – Verrebbe da pensare che si tratti di un ennesimo inchino alla politica, in barba al ruolo del servizio pubblico che imporrebbe autorevolezza e inoppugnabilità. Hanno nulla da eccepire i vertici dell'azienda su queste condotte? Li chiamiamo ancora una volta in causa a difesa della credibilità di un'azienda nei confronti degli italiani che pagano il canone".
La risposta del direttore: «Nessuna malafede»
Il direttore Paolo Petrecca risponde così al comitato di redazione: «Dentro il titolo, nel distico, c'era scritto che si tratta di una richiesta del pm, ma il titolo che va in onda è una sintesi: in un titolo di 28 caratteri non puoi mettere tutto quello che dice il Cdr, cose che loro dovrebbero sapere, quindi non c'è nessuna malafede nel titolo».