Campo scuola di Pistoia ripulito dopo Ferragosto
Il direttore Antonio Iadanza ammette il momento difficile nella gestione della struttura ma vede positivo per il futuro
PISTOIA. «Le foto parlano da sole, è vero. Ma vorrei spiegare i motivi che stanno dietro a questo degrado solo temporaneo». A parlare è Antonio Iadanza, direttore del campo scuola di Pistoia, sulla cui manutenzione hanno puntato il dito diverse persone proprio in questi giorni. Le lamentele riguardano il degrado che, ad oggi, caratterizza uno dei posti sportivi più belli della città. Ricordiamo che la proprietà è comunale, mentre la gestione è affidata alla Silvano Fedi.
L'erba alta in primis, ma anche la recinzione pericolante, i ceppi di grossi alberi rimasti lì e mai rimossi dopo la tempesta di vento del 5 marzo 2015, la pista per l'atletica non omologata, la mancanza di controlli all'entrata del campo e alcuni furtarelli all'interno della palestra. «Mi dispiace che queste proteste si siano sollevate proprio adesso, in un momento storico particolare per noi, che oltretutto siamo in ferie dal 1°agosto - spiega Iadanza - ma, prima della chiusura estiva, ci siamo tenuti sempre in contatto con il Comune affinché la pulizia del campo, che fa parte della manutenzione straordinaria, sia fatta il prima possibile. Il taglio dell'erba fuori dalla struttura è di competenza dell'amministrazione che interverrà subito dopo il Ferragosto; stessa cosa per l'erba interna al campo. Unico cavillo sono i ceppi rimasti dalla tempesta di vento e quelli verranno rimossi a nostre spese, dato che il Comune non ci ha risposto nonostante le numerose sollecitazioni. Si tratta di un onere non indifferente: il costo per togliere un solo ceppo si attesta intorno alle 500 euro perché si tratta di un rifiuto speciale. Stiamo anche cercando un modo alternativo per togliere i ceppi, come ad esempio interrarlI, ma sempre e comunque a spese nostre».
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«Purtroppo viviamo su poche risorse economiche che cerchiamo di spendere nel miglior modo possibile per evitare eventuali sperperi - prosegue il direttore - non siamo come allo stadio che si paga un biglietto per entrare e ci sono molti introiti. Noi viviamo sull'appoggio di società sportive e le nostre entrate sono poche».
E Iadanza ci tiene a precisare anche la questione dei controlli all'ingresso «C'è una persona addetta a questo che gestisce le entrate e che non ha mai avuto alcuna segnalazione di furti. Ovviamente non possiamo ispezionare ogni singolo ragazzo che entra con la scuola. L'addetto alla sorveglianza controlla che ogni fruitore abbia l'apposito cartellino oppure il biglietto, dato che quest'ultimo fa anche da assicurazione in caso di infortuni o malori».
«Altra questione sono i 200 mila euro messi a disposizione dalla Fondazione Caript: quei soldi non sono spariti. Noi, come società sportiva, abbiamo consultato la Fidal per fare un'apposita relazione tecnica poi inoltrata all'Ufficio sport del Comune. Sarà quest'ultimo dunque a decidere in che modo destinare quei soldi».
«Non voglio puntare il dito contro nessuno - conclude - ognuno ha il diritto di dire ciò che pensa e che vede. Ma, ripeto, siamo in un momento particolare: nel resto dell'anno il campo è sempre in ordine».
E le segnalazioni sulle condizioni attuali emergono anche da Facebook, dove tanti parlano della drammatica situazione degli impianti sportivi pistoiesi. Nel frattempo è nata una petizione su Change.org: «Comune di Pistoia: salviamo il campo di atletica di Pistoia» che in poche ore ha raggiunto alcune decine di firmatari.
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