Il Tirreno

Pistoia

Addio a Gianfranco Chiti, "un eroe civile"

Gianfranco Chiti (a destra) durante una delle tante battaglie del comitato per la viabilità
Gianfranco Chiti (a destra) durante una delle tante battaglie del comitato per la viabilità

Sperone, il commosso ricordo del presidente del circolo Arci del sindaco Bertinelli

27 marzo 2015
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PISTOIA. Un commosso ricordo per Gianfranco Chiti, storico presidente del circolo Arci di Sperone e referente del locale Comitato di cittadini, anche da parte del sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli, che lo conosceva bene. Il funerale di Chiti, scomparso mercoledì 25 marzo a 82 anni per un tumore, si è celebrato nella mattina di venerdì 27 nella chiesa di San Pierino Casa al Vescovo.  “Stamattina - afferma Bertinelli -, in tanti, abbiamo rivolto l’ultimo saluto a Gianfranco Chiti, da sempre militante generoso della sinistra pistoiese. Gianfranco ha speso la sua vita in un impegno inesausto verso gli altri; in particolare, i più deboli. Lo ha fatto, attraversando le tante, molteplici, esperienze del movimento operaio, prima da rappresentante sindacale Fiom in Breda, conducendo numerose battaglie nell’interesse dei lavoratori con l’ardore e la passione che lo hanno sempre contraddistinto, e poi da dirigente di base del Pci, ricoprendo per lunghi anni il ruolo di segretario della Sezione del partito dello Sperone. Di quella comunità ha continuato ad essere un punto di riferimento certo, leale e sempre disponibile, come presidente del circolo Arci di quella che era per lui la “sua casa del popolo”, e come presidente del Comitato dei residenti. Gianfranco, nonostante la malattia e le private sofferenze, come la recente scomparsa prima della moglie e poi quella, anch’essa dolorosissima, del figlio, non ha mai interrotto il suo impegno politico, condotto con la genuina franchezza di chi non fa non sconti ad alcuno per difendere l’interesse generale.

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Per me, e per tutta l’amministrazione comunale, è stato un interlocutore esigente e prezioso per comprendere i bisogni di un territorio che ha saputo rappresentare con lo spirito di chi, avendo cura del bene comune, si impegna davvero ogni giorno ad aiutare le istituzioni per risolvere i problemi che evidenzia. Gianfranco è stato un esempio; l’esempio di una generazione che ha creduto possibile, dopo la guerra, costruire un Paese più giusto e solidale ed ha lavorato quotidianamente, la dove ha vissuto, perché ciò fosse possibile. È stato giusto salutarlo, dunque, come ha fatto il suo segretario di circolo del Partito Democratico, riconoscendogli, in una forma antica, gli onori che si tributano ad un eroe. Nella sua semplicità, per le cose piccole ma grandi di una piccola comunità, Gianfranco è stato, infatti, a suo modo, un eroe civile. E’ una perdita grande, per la sua frazione, per la città tutta, e per la sua famiglia, i nipoti e la nuora, che saluto con affetto. Il vuoto che lascia è superato però dal ricordo di una vita spesa per gli altri e per il bene della comunità. Vorrei Tu potessi sentire l’ultimo abbraccio, forte, nel quale non ho fatto in tempo a stringerti. Ciao, Gianfranco”.

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