Il Tirreno

Pistoia

Sale su una croce per sfuggire ai lupi

di Elisa Valentini
Sale su una croce per sfuggire ai lupi

La disavventura di un escursionista di Pistoia di ritorno dal lago Scaffaiolo. Per un'ora è rimasto sotto la minaccia degli animali

3 MINUTI DI LETTURA





FANANO. Trovarsi da solo di notte in alta quota, di fronte a due lupi che non ti staccano gli occhi di dosso. Chi non andrebbe nel panico in un contesto del genere? Istanti di paura che Marco Maggia, escursionista 42enne di Pistoia, può raccontare dopo l’avventura vissuta domenica , mentre era di ritorno da solo in notturna dal lago Scaffaiolo. «Erano circa le 22.30 – racconta Maggia – stavo tornado a piedi dal lago dove ero andato a vedere la luna piena. Mi trovavo tra il passo del Cancellino ed il crinale quando, voltandomi verso sinistra, ho intravisto nel buio due occhi che mi puntavano, illuminati dal riflesso della luna. Ero da solo, con la torcia. Ho ripreso a camminare, ero tranquillo. Solo per curiosità, ho guardato di nuovo sinistra e ho visto ancora quegli occhi fissi su di me a circa 300 metri di distanza. È allora che mi sono insospettito: in genere gli animali, quando ti vedono, scappano».

Il racconto prosegue. «Ho guardato con più attenzione e allora ho visto comparire dal buio altri due occhi – riprende - non vedevo la forma dell’animale, ma questo ha cominciato a salire verso di me. Allora ho capito che doveva trattarsi di lupi. Ho provato a fare rumore per spaventarli – prosegue – ho lanciato anche una pietra, ma questi continuavano a fissarmi. Il primo ha iniziato a camminare parallelo a me, il secondo l’ha seguito. La paura saliva, non avevo niente con me. E allora ho cominciato a correre sul sentiero nella speranza di arrivare al crinale dove almeno ci sarebbe stata più luce. Circa 400 metri dopo, però, me li sono ritrovati vicini a destra e, alla luce della luna, ho visto bene che si trattava di due lupi, a 50 metri da me. Non emettevano nessun verso, il che era ancora più angosciante. Mi sentivo preda. Loro invece, sicuri di sé, mi avevano aggirato».

Fra la paura e il senso di impotenza, uno sprazzo di lucidità. «Mi sono ricordato che lì vicino avevo visto una croce – prosegue- allora l’ho raggiunta più veloce che potevo e mi sono arrampicato lì sopra. Ci avrei trascorso anche tutta la notte. Il mio cellulare era scarico, ma per fortuna ha resistito per una telefonata ai Carabinieri».

La chiamata è arrivata alla Caserma di San Marcello che ha allertato il Soccorso Alpino. Dal rifugio di Portafranca, a circa mezz’ora di cammino, sono partiti due uomini del Cai di Pistoia (Franco Paolini e Guido Lorenzini) che, muniti di fischietti, bastoni e coltello, hanno raggiunto la croce, facilmente individuale. Il tutto dopo circa un’ora. «I soccorsi sono stati davvero efficienti – riprende Maggi – i lupi, al loro arrivo, erano spariti. Forse mi avevano aggirato e tentavano di attaccarmi perché ero da solo. I soccorritori mi hanno accompagnato al rifugio di Porta Franca dove ho dormito. Il lupo è un animale meraviglioso: peccato che in quel contesto io fossi la preda».

Primo piano
Il caso

Femminicidio a Firenze, Eleonora Guidi uccisa dal convivente che poi tenta di togliersi la vita – Video