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La maxi bolletta diventa un caso nazionale: il ristoratore grossetano va in tv

di Maurizio Caldarelli
Un momento del collegamento in tv
Un momento del collegamento in tv

Addebitata una cartella della luce da 26mila euro per un solo mese

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GROSSETO. La maxi bolletta di Antonio Catani diventa un caso nazionale. Il ristoratore grossetano è intervenuto il 7 febbraio, con un collegamento dal suo ristorante, la Terrazza Beach di Principina a Mare, insieme all’avvocata di Confconsumatori, Sara Serritiello, al programma Mattino Cinque su Canale 5, condotto da Francesco Vecchi.

Cosa è successo

Antonio Catani ha raccontato in tv la sua disavventura, quella bolletta di 26.068,01 euro riferita al periodo 1-31 dicembre 2024, con scadenza il 12 febbraio prossimo, che riporta un consumo di energia di 78.361,70 Kw/h, «una quantità capace – ha ironizzato Catani – di portare energia sulla costa maremmana da Capalbio e Follonica. Non è stata una bella sorpresa – ha sottolineato il cuoco della Terrazza Beach – e brutto è stato l’atteggiamento della compagnia, che si è detta disponibile a una dilazione, ha chiesto prima il pagamento per poi fare un controllo».

L’avvocata Serritiello ha spiegato che «per il gestore questi consumi sono reali e fanno riferimento esclusivamente a dicembre 2024. Il ristorante è stato aperto appena tre giorni e non è possibile un simile consumo. Capita spesso, alla Confconsumatori di Grosseto, che arrivino privati che presentano bollette che non corrispondono ai reali consumi, magari perché il contatore non funziona. Abbiamo chiesto una verifica del contatore – ha incalzato Sara Serritiello – e loro hanno scritto che la verifica è a carico di Antonio Catani, del ristorante, ma in realtà non è così».

Cosa ha detto

Durante il collegamento, il conduttore ha chiamato in causa Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo: «Se ci sono 800 operatori nel mondo energetico, un motivo ci sarà. Tra l’altro consumatori e imprese pagano il 20% della bolletta per la misurazione e lettura. Teoricamente non ci dovrebbe essere mai un errore. Due soggetti operano sulla fornitura: il venditore e il distributore di rete, che prende l’energia e la porta al contatore, che abbiamo pagato circa 140 euro. Fino a qualche tempo fa era possibile fare degli errori, i maxi conguagli, adesso no. Spesso l’operatore o il distributore si rimpallano la responsabilità a meno che si inserisca un’associazione o uno studio legale, per districare la matassa. Nel periodo peggiore abbiamo deciso la liberalizzazione del mercato». 

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