Il Tirreno

Pistoia

Tribunale del lavoro garantita una sola udienza a settimana

di Tiziana Gori
Tribunale del lavoro garantita una sola udienza a settimana

Saluta il giudice De Marzo, trasferito alla Corte di Cassazione Al suo posto, in coassegnazione, il giudice Tarquini da Pisa

23 marzo 2012
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PISTOIA. Ultimo giorno al tribunale di Pistoia per Giuseppe De Marzo, giudice tutelare e del lavoro, che stamani alle 9.30, a Roma, prenderà possesso del nuovo incarico in Corte di Cassazione. Un trasferimento vissuto con discrezione e raccontato con modestia: «Noi magistrati avanziamo in parte per anzianità, in parte per “non demerito”. È una garanzia di indipendenza della categoria». Ma vissuto con apprensione nel tribunale pistoiese. Al suo posto il giudice Elisabetta Tarquini, in coassegnazione con il tribunale di Pisa. La dottoressa Tarquini potrà garantire una sola udienza settimanale, a fronte delle tre del giudice De Marzo, in attesa del nuovo magistrato che uscirà vincitore dall’apposito concorso. Tarquini arriverà a Pistoia il 30 marzo.

«In poco più di due mesi - commenta De Marzo - e smaltendo 20 giorni di ferie arretratissime, ho emesso 125 sentenze. Ho cercato di gestire le emergenze, anticipare tutte le cause assistenziali - ad esempio le indennità di accompagnamento - e quelle concernenti i licenziamenti». Lascia una situazione «in ordine», ma ammette che ci sarebbe bisogno non di un giudice del lavoro a tempo pieno, ma di due. Le cause in corso sono un migliaio, in crescita negli anni. Con le imprese in difficoltà, aumentano le vertenze per il mancato pagamento degli stipendi e del Tfr.

Dalla notizia del trasferimento di De Marzo, a fine gennaio, il presidente Fabrizio Amato ha sottolineato la situazione di criticità della giustizia civile pistoiese, che in poco tempo avrebbe perso tre giudici: Matteo Zanobini (gip-gup), Virginia Mazzeo (civile), Giuseppe De Marzo (lavoro e tutelare). È soprattutto la mancata copertura per mesi e mesi di quest’ultimo ruolo che preoccupa Amato: «In questo periodo di crisi - ha detto in sede di inaugurazione dell’anno giudiziario - è una funzione particolarmente importante, che per la sua delicatezza e specificità poco si presta ad essere affidata a giudici onorari, che pur stanno dando un prezioso aiuto al nostro tribunale». Analoga preoccupazione è stata sollevata dalle organizzazioni sindacali, con le segretarie generali di Cgil (Gessica Beneforti) e Cisl (Patrizia Pellegatti) e del segretario Uil Paolo Meocci, che hanno chiesto interventi in merito sia allo stesso amato che al presidente della Corte d’Appello di Firenze, Fabio Massimo Drago. «L’allungamento dei tempi dei contenziosi nel lavoro - scrivevano nella missiva inviata - rischia di rappresentare un disagio insopportabile per i lavoratori e per le imprese, nonché un ulteriore fattore di penalizzazione della competitività del nostro territorio».

«La soluzione trovata grazie alla sollecitudine del presidente Amato - afferma il giudice De Marzo - era il massimo che si potesse ottenere in tempi così stretti. Prima di poter mettere a concorso il mio posto, infatti, è necessario che io sia andato via».

Quarantotto anni, nativo di Bari, sposato con la collega Anna, (gip al tribunale di Firenze), due figli: Niccolò (13 anni) e Rebecca (10 anni), Giuseppe Giampiero De Marzo, esperto in diritto di famiglia e per lunghi anni civilista a Taranto, è arrivato a Pistoia nell’ottobre del 2002. Ha assunto da subito l’incarico di giudice del lavoro e, dal 2005, anche quello di giudice tutelare (incarico che sarà ora ricoperto dai giudici onorari del tribunale Filippo Fontani e Veronica Menchi). «Amo molto Pistoia. Mi ha arricchito professionalmente, perché non avevo mai fatto diritto del lavoro prima di venire qui, e mi piace la città» Il giorno del commiato, il 19 marzo (anche giorno del suo onomastico) cancellieri e avvocati gli hanno regalato alcune litografie della città.

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