Un vecchio amico in arrivo a Pisa ma stavolta Gemmi è l’avversario
Torna il direttore sportivo che ha portato D’Angelo, tanti colpi e una promozione, un legame speciale con la piazza che nell’estate 2021 lo salutò con uno striscione
PISA. Si può essere amici per sempre anche quando le vite ci cambiano, ci separano e ci oppongono: lo cantavano i Pooh un po' di tempo fa e sicuramente questo penseranno tanti tifosi nerazzurri quando sabato prossimo vedranno salire le scalette dell'Arena Garibaldi-Anconetani a Roberto Gemmi. Oggi il 47enne direttore sportivo nato a San Giorgio a Cremano, provincia di Napoli, è il responsabile dell’area tecnica di un Cosenza che attraversa un mare di problemi e che si presenterà a Pisa con un nuovo allenatore.
L’uomo della rinascita
All'ombra della Torre pendente il nome di Gemmi è sinonimo di rinascita, della rinascita nerazzurra in campo, assieme a quello di Luca D'Angelo. In tre anni, dal 2018 al 2021, una promozione in Serie B e tanti ottimi affari. Un uomo decisivo per la crescita del club nerazzurro con il quale si separò consensualmente nel maggio del 2021, come riportato nel comunicato ufficiale dell'epoca, prima di affrontare la breve avventura di Brescia con il presidente Massimo Cellino. Il concetto di amicizia è già stato ribadito proprio dopo lo 0-0 di Benevento da Luca D'Angelo: «Gemmi merita gli applausi di tutti perché è stato un ingranaggio importante per noi, gli sono amico sotto tutti i punti di vista». D'Angelo non ha dimenticato che proprio Gemmi è stato decisivo per il suo arrivo a Pisa nel giugno del 2018. Gemmi presentò così Luca D'Angelo in quella estate: «Luca è il puzzle perfetto per questa piazza. Gli ho detto vieni con me mettiti l'elmetto e andiamo a combattere. Vogliamo stupire». Risentendo invece le prime parole di Gemmi in nerazzurro c'è anche qualcosa in comune con quanto detto un mese fa da D'Angelo nel giorno della sua presentazione bis: «Per me Pisa è il massimo, è come una chiamata dal Real Madrid».
Colpi a raffica
Gemmi alla prima stagione centrò tutti gli obiettivi di mercato tra luglio e gennaio. Prima sfoltendo la rosa, compreso la partenza in prestito al Novara di Umberto Eusepi (il giocatore con l'ingaggio più alto in quel momento), e poi con un mercato invernale da dieci e lode (con gli arrivi di Benedetti, Minesso, Pesenti e il ritorno di Verna) che dette la spinta decisiva per la rimonta in campionato e la vittoria nei playoff. Lo scambio Maltese-Marconi con l'Alessandria in estate e l'arrivo in porta di Stefano Gori a costo zero restano due vere e proprie perle. I meriti ovviamente vanno divisi con Giovanni Corrado, con cui ha lavorato fianco a fianco per tre anni, e la società. Anche in serie B Gemmi riuscì a mettere a segno colpi importanti e centrare l'obiettivo di stabilizzare il Pisa in una categoria nella quale non era protagonista di peso da troppo tempo. Anche qui obiettivo centrato con tanto di playoff sfumati all'ultima curva di Frosinone nel 2019/2020 e poi con la salvezza, con un po' più di fatica, la stagione seguente. Grazie a lui negli anni sono arrivati giocatori ancora importanti in questa squadra. Su tutti il capitano Antonio Caracciolo e Marius Marin. Ma anche Giuseppe Sibilli. Giocatore scovato in C nell'AlbinoLeffe e arrivato a Pisa dopo essersi svincolato nell'estate 2020. Uno dei suoi ultimi colpi prima dell'arrivo del patron Alexander Knaster e la decisione di lasciarsi, con il Pisa che punta su Claudio Chiellini. A maggio 2021, dopo una bella lettera di ringraziamento da parte di Gemmi, i tifosi appendono un significativo striscione allo stadio:"Uomo di poche parole ma tanta sostanza. Grazie Gemmi". Adesso le strade si incrociano di nuovo. Ma è difficile vederlo come un avversario.
Esonerato Dionigi
Il discorso vale pure per lui. Anche se questi, per Gemmi, sono giorni caldi. Ieri ha esonerato il tecnico Dionigi, entro oggi deve sciogliere il nodo sul sostituto (ieri l’allenamento lo ha diretto il tecnico della Primavera): Di Biagio ha detto no, Breda resta in corsa (non da solo) e in Calabria c’è anche chi ipotizza che lo stesso direttore sportivo sia in discussione.