«Ora state vicini ai ragazzi»: il primo pensiero di D'Angelo è rivolto ai suoi giocatori
Mosse e ipotesi del tecnico tornato al timone
PISA. Tanti interpreti conosciuti, altri da scoprire. Ma il Pisa in versione Luca D’Angelo potrebbe e dovrebbe ripartire da solide basi. Almeno a livello tattico.
Sotto questo profilo, in effetti, l’interregno di Rolando Maran non ha prodotto spaccature profonde rispetto al recente passato. Il 4-3-1-2 del tecnico di Pescara è diventato 4-3-2-1 con quello di Trento, ma numeri a parte le differenze sono state minime. Nel senso che per entrambi i tre giocatori offensivi avevano, hanno e avranno la facoltà di occupare gli spazi a seconda delle necessità contingenti, cioè delle caratteristiche degli avversari e di come si metteranno le partite. Curiosamente entrambi i direttori d’orchestra, quello di ieri e quello di oggi, hanno sempre avuto anche la stessa variazione sul tema, ovvero il 3-5-2. Modulo che i nerazzurri hanno attuato in maniera sporadica negli anni scorsi e, in teoria, potrebbero rifare anche oggi.
Alla prossima uscita c’è tempo (1 ottobre in casa del Perugia) e soprattutto molto dipenderà anche da come si alleneranno i singoli in questo periodo e da come torneranno quelli attualmente impegnati con la varie Nazionali. La logica, però, suggerisce che almeno inizialmente D’Angelo voglia ripartire dai punti fermi. Discorso che potrebbe valere sia per la scelta dei singoli, quindi con chi già era con lui che potrebbe avere un sostanziale vantaggio al momento delle decisioni, che proprio per la tattica. Le primissime mosse del condottiero che torna, poi, suggeriscono che il lavoro in questi primi giorni sarà soprattutto di ordine psicologico. D’Angelo, cioè, vuole ritrovare quel suo Pisa da battaglia che tanto somigliava a una banda di pirati che va all’arrembaggio (con una logica, ovviamente). E in questo senso, in attesa della conferenza stampa di presentazione di oggi (appuntamento all’Arena alle 12) vanno anche i primi messaggi dell’allenatore: «State vicini ai ragazzi», «Dovete stare vicini ai giocatori»: questo ha detto e ripetuto a San Piero a Grado ai sostenitori nerazzurri che si sono presentati al primo giorno di scuola (scuola D’Angelo) per salutare il ritorno del tecnico.
Ed è già un bel punto di partenza. Perché, come previsto e prevedibile, il ritorno a casa di Luca D’Angelo ha subito rialzato il morale di una piazza che, soprattutto nelle ultime settimane, era preoccupata dall’atteggiamento di un gruppo, quello nerazzurro, che ci ha messo tutto non proprio sempre però quasi ma che con il passare del tempo è sembrato sempre più piccolo. Piccolo a fragile, per dirla con la parole di Drupi. Ecco, ora è arrivato il momento di rialzare la testa. Con due componenti a posto. Una (il pubblico) c’è sempre stata, per un’altra (il timoniere) si punta sull’effetto D’Angelo e la terza non può che essere la squadra, i giocatori. Già, ora tocca a loro.