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Nuova Arena, la società che porta avanti il progetto: "Ecco come ci stiamo muovendo"

Francesco Loi
L'Arena all'alto (foto Muzzi)
L'Arena all'alto (foto Muzzi)

Parla l’ad di Ire: "Non è previsto nessun centro commerciale, ma zone di servizi al pubblico da pensare sulla base delle caratteristiche del quartiere e dei suoi fruitori"

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PISA. Un doppio binario da seguire. Sotto il profilo urbanistico. E sotto il profilo del reperimento fondi. «Noi stiamo lavorando su entrambi i fronti, con i tempi ed i modi necessari per operazioni di questo tipo», assicura Alessandro Pasquarelli, amministratore delegato di Ire, la società milanese che sta progettando il restyling dell’Arena Garibaldi su incarico dell’Ac Pisa e dei Corrado.

Pasquarelli risponde alla telefonata da Roma, dove, tra gli altri incontri, ha affrontato la vicenda stadio con Invimit. La Investimenti Immobiliari Italiani Sgr è una società di gestione del risparmio del ministero dell’Economia e delle Finanze, la Spa che detiene i fondi nell’ambito della legge sugli stadi e che darebbe il finanziamento per l’Arena. Una sorta di prestito fino all’80% dell’investimento, con tempi di rientro in relazione al progetto che viene sostenuto.

Sull’altro versante Ire, attraverso consulenti ed architetti, è nella fase di studio dell’idea progettuale da presentare al Comune. Quando? «Prima della pausa estiva», dice Pasquarelli. «Stiamo verificando tutte le migliori soluzioni possibili, considerando la specificità dell’impianto sportivo pisano e la sua collocazione nel contesto urbano. Inutile fare ora disegni che rischiano di restare sulla carta. All’amministrazione comunale presenteremo le linee guida di quello che sarà il progetto da sviluppare e che passerà anche da momenti di confronto che possano coinvolgere i residenti».

Una delle principali richieste di Palazzo Gambacorti, esplicitata dal sindaco Marco Filippeschi nel recente incontro nella sede comunale, è quella dell’attenzione nei confronti del quartiere e degli equilibri tra la popolazione e la presenza, non di poco conto, dello stadio cittadino. «La fase di studio va anche in questa direzione - spiega Pasquarelli - perché dobbiamo considerare tutti gli aspetti in gioco, dalla collocazione al tema dell’acustica. Ci sono molti esempi in Italia e in Europa di impianti per il calcio inseriti in contesti come quello di Porta a Lucca. Penso allo stadio Ferraris di Genova nel quartiere Marassi, ma anche a quello del Chelsea, a Londra, che ha una parte delle tribune praticamente a contatto con edifici residenziali». L’obiettivo/auspicio sarebbe quello di soluzioni in grado di «eliminare i cancelli dal quartiere, pur nel rispetto dei regolamenti per la sicurezza».

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Rispetto a quello che già è uscito su come potrà essere la “nuova” Arena, con un costo stimato in 30 milioni di euro, una capienza di 18mila spettatori a sedere, le tribune più vicine al campo, Pasquarelli ribadisce che «non vi sarà previsto alcun centro commerciale, ma zone di servizi al pubblico da pensare sulla base delle caratteristiche del quartiere e dei suoi fruitori. Anche questo sarà definito nelle linee guida che andremo a definire nell’arco di un mese circa». Una volta esaurita questa fase si passerà a quella della progettazione, completando al tempo stesso l’iter di adeguamento urbanistico. «Stimerei in otto-dodici mesi - conclude Pasquarelli - il tempo necessario per arrivare ad una definizione completa».

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