Il Tirreno

Pisa

Il riconoscimento

Barbara Capovani, Medaglia d’oro al Merito della Sanità pubblica alla memoria della psichiatra uccisa a Pisa


	Barbara Capovani
Barbara Capovani

È stata conferita dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Giani: «Un gesto che commuove e onora il valore di una professionista che ha dedicato la sua vita agli altri»

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PISA. Si è svolta questa mattina al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di consegna delle medaglie al “Merito della Sanità Pubblica” e ai “Benemeriti della Salute Pubblica”. Nel corso della cerimonia è intervenuto il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

Il presidente della Repubblica ha conferito la Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica alla memoria della dottoressa Barbara Capovani, aggredita a uccisa a Pisa da un suo ex paziente.

Le motivazioni

«Dottoressa Barbara Capovani “alla memoria” Psichiatra dell'Ospedale Santa Chiara di Pisa, aggredita e uccisa da un suo ex paziente che nutriva rancori verso di lei. Una passione, quella della psichiatria, in cui aveva sempre creduto e dato tutta se stessa, con un'attenzione particolare ai meno fortunati. Non ha mai agito per interesse personale, ma solo ed esclusivamente con l'obiettivo di fare stare bene i suoi pazienti».

«Un gesto che commuove»

«Oggi al Quirinale è stata conferita alla memoria della dottoressa Barbara Capovani la Medaglia al merito della sanità pubblica dal presidente Sergio Mattarella. Un riconoscimento che commuove e che onora il valore di una donna, di una professionista che ha dedicato la sua vita agli altri, con passione, umanità, coraggio». Così sui social Eugenio Giani, presidente della Toscana. «Il suo ricordo - aggiunge - vive in ogni gesto di chi, ogni giorno, lavora nella sanità con lo stesso spirito di servizio e dedizione. La sua memoria è un faro, e il suo sacrificio non sarà dimenticato».

«Una ferita ancora aperta»

«Oggi al Quirinale il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito la Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica alla memoria della dottoressa Barbara Capovani. Un gesto che commuove e che restituisce voce e dignità a una professionista che ha donato tutta sé stessa al servizio degli altri», scrive sui social Antonio Mazzeo, presidente del Consiglio regionale della Toscana. «Psichiatra all'Ospedale Santa Chiara di Pisa - ricorda - la dottoressa Capovani è stata un punto di riferimento per tanti, dentro e fuori le corsie. Con umanità, coraggio e dedizione ha affrontato ogni giorno la fatica e la complessità del prendersi cura. La sua vita è stata spezzata da un'aggressione sul luogo di lavoro. Un dolore che ha colpito non solo la comunità sanitaria, ma l'intero Paese. Una ferita ancora aperta, che interroga tutti noi sul valore e sulla sicurezza di chi cura. Il riconoscimento del Quirinale non è solo un onore alla sua memoria, ma un richiamo alla responsabilità collettiva. Perché riconoscere e proteggere chi si prende cura di noi è un dovere civile, morale e umano. Grazie, dottoressa Capovani. Il tuo esempio continuerà a camminare con noi».

«Una medaglia al valore e al coraggio»

L’Azienda USL Toscana nord ovest esprime profonda gratitudine e commozione per l’alto riconoscimento conferito dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla memoria di Barbara Capovani, la direttrice del Servizio di psichiatria diagnosi e cura (Spdc) di Pisa tragicamente scomparsa nel 2023 a seguito di una assurda aggressione all’uscita dal lavoro. «

«La medaglia d’oro conferita alla dottoressa Capovani – dichiara la direzione dell’Azienda USL Toscana nord ovest – rappresenta un riconoscimento non solo alla sua figura professionale e umana, ma anche al valore e al coraggio di tutti gli operatori impegnati nella sanità e in particolare nella salute mentale. Barbara continua a vivere nell’impegno quotidiano dei suoi colleghi e nel ricordo affettuoso di chi ha avuto il privilegio di lavorare con lei. L’Azienda rinnova alla famiglia la propria vicinanza, nella consapevolezza che il suo esempio rappresenti un riferimento imperituro per tutta la comunità sanitaria».

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