Uccisa in casa da un malore architetta pisana
La donna è morta fra le braccia del marito
PISA. Stroncata da un malore nella sua abitazione. È morta così l’architetta Silvia Sarperi, 59 anni, pisana. La tragedia si è consumata tra le mura domestiche, in via San Giuseppe. Presente in casa il marito, Davide Berrugi, anch’egli architetto, funzionario-responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Pisa.
Il racconto del marito
Nonostante i soccorsi, non c’è stato niente da fare. «Mia moglie – racconta Berrugi – si era sentita male già una settimana fa. Ci eravamo rivolti al pronto soccorso, ma tutti gli accertamenti al cuore erano risultati negativi. Negli ultimi giorni la situazione era migliorata e quindi pensavano che tutto si fosse risolto per il meglio, anche se lei continuava ad accusare stanchezza. Ma non è stato così, Silvia, purtroppo, è morta tra le mie braccia».
La professione
Sarperi oltre alla professione di architetto, aveva lo studio in Corte San Domenico, a due passi da corso Italia, era una grande appassionata di yoga. Disciplina che negli anni aveva perfezionato fino a diventare insegnante in diverse palestre cittadine. Oltre ad amare molto anche lo sci. «Silvia – racconta una sua amica – era una donna solare, altruista, sempre con il sorriso tra labbra. Un’amica vera, da poter chiamare in qualsiasi momento della giornata in caso di bisogno, e che non ti faceva mai sentire sola».
Il suo talento l’aveva portata alcuni anni fa ad illustrare anche un libro. Paliamo di “Galileo racconta Pisa. Il duomo, la torre e altri miracoli” scritto da Cristina Cagianelli. Una guida particolare, dove Galileo Galilei, il cittadino pisano più famoso del mondo, accompagnava i giovani e i bambini alla scoperta dei “Miracoli” di Pisa. Il 5 febbraio presso la Pubblica Assistenza, in via Bargagna, l’ultimo saluto, alla presenza di familiari e amici. L’architetta Sarperi oltre al marito lascia la figlia Viola di 25 anni.
Il ricordo
A ricordare la professionista è anche l’Ordine degli Architetti di Pisa. «Silvia Sarperi – si legge in una nota – era un architetto estroso, artista empatico, personalità forte e ricca, ironica, solare e piena di vita. Sempre pronta ad costruire rapporti di amicizia veri e profondi. Ci mancherà tanto la sua presenza silenziosa, il suo sorriso e la sua amicizia incondizionata».