Marina di Massa, la nave-cargo decapita il pontile: «Sarà un’estate con le transenne». Rischio ambientale: verifiche dei sommozzatori
Per riaprirlo servono tempi lunghi. Fiato sospeso per 102 tonnellate di gasolio: decisiva la verifica dei sommozzatori
MASSA. All’apice del pontile la rotonda sul mare non c’è più. È stata prima strappata e poi inghiottita dalle onde del mare la piazzetta da cui si ammirava l’orizzonte: è successo intorno alle 21, 30 di martedì 28 gennaio. È decapitato il pontile. E perpendicolare ad esso c’è una grande nave-cargo lunga un centinaio di metri adagiata su di un “fianco”. Si chiama Guang Rong. Batte bandiera cipriota. Trasporta tout venant, che sono le grosse ghiaie che arrivano dalle cave di marmo.
È la tarda serata di martedì quando la Guang Rong si arena nelle vicinanze del pontile. Poi la forza del mare, resa impetuosa dal vento che soffia forte, fa il resto: comincia a sbatterla contro il pontile, lato Carrara. Da qui il disastro. Sta bene l’intero equipaggio composto da 13 membri – eccetto un italiano sono tutti stranieri e il comandante è originario del Montenegro – per cui alle 22,45 di martedì il prefetto Guido Aprea dice: «Abbiamo evitato il peggio». Resta lo sconcerto: come e perché sia accaduto. E cosa si debba/possa fare adesso.
Il rischio ambientale
Pontile di Marina di Massa, sono le 12, 30 di ieri, mercoledì 29 gennaio. «Il primo pensiero è quello di disinnescare la piccola bomba ecologica che è rappresentata dal gasolio nei serbatoi della nave», dice il sindaco Francesco Persiani, sulla soglia del pontile che era già chiuso – transennato – per un restyling sui cui la sua giunta aveva creduto e investito (le ringhiere erano già state tutte rinnovate) .
Nel ventre della Guang Rong ci sono 102 tonnellate di gasolio che non è tra le miscele più inquinanti al mondo ma l’ecosistema e la biodiversità marini non gradirebbero esserne annaffiati. «Al momento non sappiamo se ci siano state fuoriuscite», precisa il sindaco. E non lo sapremo fin quando il reparto sommozzatori della guardia costiera non arriverà alla nave; «Nella notte tra martedì e mercoledì – spiega ancora – si è sentito un forte odore di gasolio ma potrebbe essersi trattato di acqua di sentina». «Siamo comunque pronti a delimitare l’area di un eventuale sversamento», aggiunge. C’è da incrociare le dita e attendere: soprattutto che migliorino le condizioni del mare e che il moto ondoso si cheti. Fortunatamente la Guang Rong trasporta «materiale inerte»: le ghiaie del tout venant non sono petali di rosa ma neppure materiale che mandi in allerta, e sono finite in mare – poi – in minima parte. Ma solo con la verifica dei sommozzatori allo scafo si potrà dire se vi sia stata o non vi si stata fuoriuscita di gasolio dai serbatoi della nave.
Il relitto
Subito dopo ci sarà da pensare alla rimozione della nave-cargo, «per cui ci vorranno settimane, mesi», chiarisce il sindaco Persiani. Un primo passo è stata la disposizione – da parte della Procura della Repubblica di Massa – del sequestro dell’imbarcazione che dovrà però prima essere messa in sicurezza.
Il molo
Poi c’è il futuro del pontile: «Già questo pomeriggio (ieri, per chi legge) i nostri tecnici verificheranno i danni e la stabilità», dice il sindaco. Che, sollecitato dalle domande su quando il percorso lungo-mare tornerà percorribile, risponde franco: «Volendo essere realistici, direi che per questa estate “è andato”. Mi sbilancio per l’estate 2026». «Ci vorranno molto tempo e molto risorse – riflette – I danni sono ingenti anche solo per la rotonda». Ragionarne adesso sembra prematuro ma le ipotesi da valutare sono due: rifare il pontile ex novo nel caso la struttura risultasse compromessa o rimetterlo in sesto, «restituendolo a cittadini e turisti il prima possibile, magari solo come percorso percorribile», senza il belvedere. La coperta dell’investimento sarà tanto lunga quanto il Comune otterrà dal fronte assicurativo, «che coprirà il danno provocato ma nulla vieta – ragiona Persiani – che si possano aggiungere altre risorse per rifarlo più bello di prima. Saremo pronti a cogliere tutte le chance per restituire a Massa l’immagine che merita».
I tanti dubbi
Alle 13 il sindaco è ancora lì sul pontile. Da solo. Non ci sono le rappresentanze delle altre istituzioni. Della sua giunta. Del consiglio comunale, dalla maggioranza all’opposizione. Della Regione Toscana. Arriveranno, forse. Intanto Persiani non entra nel merito di come quella nave-cargo sia andata a sbattere sul “suo” pontile, devastandolo: «C’è un’indagine della Magistratura che chiarirà le cause e la dinamica», dice lui che di professione fa l’avvocato e non può che tener conto che un fascicolo è stato aperto dalla Procura di Massa. E alla domanda se il Comune si costituirà parte civile in un eventuale procedimento penale (al momento non si sa contro chi) risponde: «Per ora siamo parte offesa. In situazioni come questa mi sembra doveroso rappresentare la comunità. È comunque prematuro: vedremo».