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Scuole e proteste

Blitz al Pacinotti: devastato un altro istituto a Pisa. Cosa sta succedendo

di Francesco Loi

	I danni alla scuola
I danni alla scuola

Danni anche in via Possenti: l’appello del presidente della Provincia agli studenti

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PISA. Un’altra scuola superiore devastata. Dopo l’Iti da Vinci anche l’istituto Pacinotti di via Croce è stato colpito dai vandali. Un raid notturno ha causato in questo edificio danni per migliaia di euro. All’apertura della scuola, ieri mattina (18 dicembre), uno scenario desolante fatto, tra l’altro, di strutture rovinate, banchi e sedie scaraventate ovunque, distributori automatici di bevande svuotati e messi fuori uso. Al Pacinotti il dialogo tra dirigenza scolastica e studenti aveva evitato l’occupazione, ma nella notte l’istituto è come stato preso d’assalto.

Le scuole

L’elenco delle scuole danneggiate, in questo periodo di occupazioni, si allunga sempre di più. Oltre che al Pacinotti e al da Vinci, la Provincia segnala problemi alla sede di via Possenti dell’istituto Santoni. I danni ci sono stati, ma limitati. Ci si aspettava un blitz e l’istallazione di un impianto di allarme, entrato in funzione, ha costretto i vandali alla fuga. Ancora dall’amministrazione provinciale dicono che le scuole più colpite non sarebbero in grado di riaprire prima delle feste, rinviando già da ora la ripresa delle attività a gennaio. In questi giorni e durante la pausa occorre ripristinare gli ambienti, a cominciare da un intervento di pulizia e sanificazione.

Cosa sta succedendo

Resta occupato il liceo Carducci e in questo caso si attende la conclusione della protesta prima di poter capire quale può essere la situazione all’interno. Precarietà dei docenti, mancanza di fondi, alternanza scuola lavoro (oggi denominata Pcto), tagli all’assistenza specialistica è la piattaforma delle proteste degli studenti anche per quanto riguarda il liceo di via San Zeno. Intanto alcuni presidi avrebbero già provveduto a fare denuncia contro ignoti, mentre è ancora presto per quantificare i danni dal punto di vista economico, anche se ci si aspetta una cifra sicuramente molto elevata. Tanto che i dirigenti scolastici dicono alla Provincia che una cosa del genere non l’avevano mai vista prima.

L’appello

Un appello arriva dal presidente della Provincia, Massimiliano Angori: «Pur comprendendo le motivazioni delle proteste studentesche che in questi giorni stanno imperversando attraverso le occupazioni dei plessi cittadini, è inaccettabile lo scenario di distruzione di arredi e strutture scolastiche che si sta parando di fronte ai nostri occhi. Per un ente come la Provincia di Pisa, di secondo livello, e con risorse all’osso che non bastano a garantire le normali competenze, i danni di queste distruzioni, perché di questo si sta parlando piuttosto che di pacifiche occupazioni, causeranno un conto economico e di lavoro salatissimi».

Angori si rivolge direttamente ai ragazzi: «Mi appello dunque a quegli studenti e studentesse che spesso invocano il dialogo alla Provincia di Pisa, sempre disponibile a rispondere con i modi e i tempi possibili alle criticità che ci vengono rappresentate: il nostro ente è collaborativo e cerca nel limite del possibile di rispondere a tutte le vostre richieste, ma distruggere, anche quelle strutture che da poco sono state oggetto di lavori di rifacimento e miglioramento, non fa parte di un sano dialogo reciproco, e non fa che creare danni per tutti, anche per quelle categorie di studenti più fragili. Rivolgo quindi un appello a studenti e studentesse affinché nelle forme e nei modi consentiti dai vari consigli di istituto questo messaggio serva da monito per il futuro».

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