Monte Serra, tre fratelli fanno rinascere storico ristorante: «Per noi è un sogno»
Eva, Nico e Juri Poli riaprono il locale nel comune di Calci
CALCI. Tre fratelli uniti da un unico sogno: lavorare insieme nel loro luogo del cuore. Così inizia la storia dei giovani imprenditori Eva, Nico e Juri Poli, che scrivono a sei mani un nuovo capitolo della storia del ristorante San Bernardo, caratteristico locale sul Monte Serra.
Una nuova gestione salutata con un taglio del nastro alla presenza del referente territoriale e della responsabile Area credito Confcommercio Pisa, Luca Pisani e Francesca Cagnoni, insieme al sindaco e all’assessore al commercio di Calci, Massimiliano Ghimenti e Fabio Mencarelli.
«Siamo tre fratelli da sempre uniti e con il sogno di fare qualcosa insieme – racconta la giovane imprenditrice Eva Poli –, ma alla fine abbiamo tutti preso strade diverse. Juri ha seguito la sua passione in cucina, io mi sono specializzata nel marketing e nelle lingue e Nico nella vendita e gestione del team. Poi abbiamo avuto l’opportunità di gestire questo bellissimo posto insieme e sviluppare il nostro progetto nel nostro paese natale».
L’obiettivo è «far rivivere un luogo di straordinaria bellezza e la tradizione culinaria che ci appartiene, valorizzando in cucina i sapori genuini del territorio e utilizzando gli ingredienti che ogni stagione e il Monte ci offrono. La qualità è la parola chiave che accompagnerà la nostra avventura, insieme al rispetto per la natura e all’organizzazione di esperienze da vivere nel nostro bellissimo paese. Inoltre, per la prossima stagione sarà aperto anche il bed&breakfast».
«È veramente emozionante salutare il nuovo corso di un’attività a conduzione familiare in cui si respirano tutta la passione e l’entusiasmo di tre giovani imprenditori, ma soprattutto fratelli, che si uniscono per un nuovo cammino da percorrere insieme», commenta gil direttore generale di Confcommercio Pisa Federico Pieragnoli. «Realtà come San Bernardo sono fondamentali per il tessuto commerciale del territorio – aggiunge – e per valorizzare la sua capacità di attrazione anche in chiave turistica». «L’apertura o riapertura di un’attività è sempre un momento di festa - sottolinea Ghimenti –. Quando, poi, a decidere di credere ed investire sul territorio sono tre giovani di paese lo è ancora di più».
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