Pestato dal baby bullo in centro a Pisa, il racconto choc dello studente: «Ecco come è andata»
La testimonianza del giovane picchiato per una spallata: la polizia ha trovato il responsabile
PISA. «Fino a quando non sarà un luogo sicuro, non tornerò in piazza Dante». Zakaria Oudiamou, 18 anni, è seduto al bar di Borgo Stretto dove lavora pur studiando all’Iti Da Vinci di Pisa. Ha i segni del pestaggio che ha subito proprio in uno dei posti della movida sabato sera (9 novembre), quando è stato picchiato selvaggiamente da un 16enne solo perché i due si erano scontrati con le spalle al momento d’incrociarsi in un vicolo. Botte che gli sono costate la rottura del naso e di uno zigomo, oltre a una prognosi di trenta giorni. «Quella zona di Pisa è insicura, spero che vengano prese decisioni per la salvaguardia dei ragazzi che la frequentano», ha aggiunto il giovane appena tornato dalla questura dove ha sporto denuncia.
La polizia e le telecamere
E proprio la polizia ha individuato l’autore del pestaggio senza un vero motivo dopo che, pochi giorni fa, si era verificato un episodio simile. Ieri pomeriggio – 11 novembre – gli agenti erano al lavoro, col coordinamento della Procura per capire come muoversi nei suoi confronti. Mentre i carabinieri hanno acquisito le immagini delle telecamere. E un altro passaggio importante c’è stato sempre ieri con la riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in cui è stata affrontata la vicenda col sindaco Michele Conti che ha chiesto «maggiori controlli nelle strade e nelle piazze della città perché non è tollerabile che accadano episodi gravissimi come quelli che sono accaduti il 2 novembre e sabato. Le forze dell’ordine devono dialogare di più ed essere presenti tra i cittadini. Abbiamo la possibilità di avere più poliziotti fra poche settimane. Al prefetto ho detto che Pisa è una piccola Milano, ha caratteristiche di una città metropolitana. Ci sarà un comitato tecnico per organizzare i servizi».
Il racconto
Tolleranza zero, quindi. Anche perché guardare “Zak” con lo sguardo triste, ma fermo nel chiedere che nei confronti del suo aggressore vengano presi provvedimenti. Ci mette la faccia, ammaccata, e non sembra avere paura malgrado la giovane età. «Non ricordo granché – racconta –. So solo che, dopo la spallata e le minacce ho detto che non c’erano problemi. Ma non è bastato». Il 18enne era in compagnia di amici. Aveva staccato dal lavoro alle 21 ed era in giro per il classico sabato sera. «Non sapevamo che fare – spiega una collega che era con lui nel momento del pestaggio –. Dovevamo andare a casa mia a vedere un film. Ma poi la situazione è precipitata». Calci, pugni, botte al viso, Zakaria che vola contro una saracinesca a pochissimi centimetri dal bordo di un marciapiede che avrebbe potuto fare molti più danni allo studente lavoratore. «Sono arrabbiato e non capisco il motivo di tutta questa violenza nei miei confronti», ripete più volte per poi allargare il discorso sulla movida: «In piazza Dante ci sono risse frequenti ma non viene presidiata dalle forze dell’ordine come piazza delle Vettovaglie o ancora di più piazza della Pera dove non succedono mai queste cose. È assurdo».
L’aggressore era in compagnia di un amico che, in un primo momento avrebbe fatto finta di aiutare Zak per poi provare a rubargli il telefonino. Nel caos sarebbe stato picchiato anche un amico di Oudiamou. Ma per lui non sono state presentate denunce alle forze dell’ordine. «Sarebbe potuto succedere a chiunque», dice ancora Zakaria dando la sensazione di dover metabolizzare ancora quanto è accaduto nel cuore della Pisa più antica. Quella che troppo spesso diventa terra di nessuno.