Pisa, pensionato aggredito in ospedale: la polizia arresta il responsabile. Cosa è successo e le polemiche
Intanto si scatena il dibattito politico sulla sicurezza in sanità
PISA. Si scatena l’immancabile bagarre politica fra opposti schieramenti dopo l’aggressione subita da un anziano al pronto soccorso di Cisanello a Pisa a opera di un uomo che era stato portato all’ospedale in forte stato di agitazione. Il 79enne, che stava aspettando la moglie dopo una visita, è stato picchiato senza apparente motivo. La scena è stata ripresa dalle telecamere e i filmati hanno consentito alla polizia di risalire alla sua identità e di arrestarlo.
Un fatto grave, di cui si è parlato anche alla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto ieri in prefettura, dopo la stipula di un protocollo per la sicurezza nelle strutture sanitarie che prevede l’attivazione di sorveglianza privata e l’installazione di pulsanti elettronici per la richiesta d’interventi alle forze dell’ordine in caso di necessità.
«Un fatto gravissimo – dice Elena Meini, capogruppo in consiglio regionale della Lega – che ripropone prepotentemente la questione relativa alla sicurezza nei nosocomi toscani, troppo spesso teatro d’intollerabili episodi d’inciviltà. È ora di cambiare registro e prevedere idonee e durature soluzioni (non escludendo anche l’impiego dei militari) affinché situazioni come questa non possano più ripetersi». Meini chiede «maggiore sinergia fra Asl e forze dell’ordine e non lesinare investimenti per frenare questa ondata di violenza nelle varie strutture sanitarie della regione».
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Diego Petrucci, attacca direttamente la sinistra che farebbe «la sua propaganda ideologica imputando al governo Meloni responsabilità che non ha o pretendendo interventi che non gli competono. Infatti il Pd toscano non si è accorto o fa finta di non accorgersi che il governo Meloni ha già approvato provvedimenti per garantire maggiore sicurezza nei nostri ospedali. La maggioranza che guida la Regione ha voluto portare avanti in consiglio regionale un atto che rispedisce la questione a Roma, non prevedendo interventi da parte della Regione» Petrucci cita le sue richieste come «mappare ospedali, reparti e orari più a rischio» per «rafforzare la videosorveglianza e la presenza dei vigilanti»; modificare «le regole di ingaggio delle guardie private in modo che possano intervenire per difendere un operatore in pericolo»; trasferire «parte delle guardie già impiegate agli ingressi degli ospedali nei reparti e fasce orario più a rischio in modo da garantire una soluzione immediata al problema». Secondo Petrucci, «a tutto questo il Pd ha risposto con un grande no».
Il consigliere regionale del Pd, Enrico Sostegni, risponde a Petrucci: «Non capisco di quale polemica col governo nazionale parli Petrucci. In commissione abbiamo discusso e approvato una proposta che sarà all’ordine del giorno del consiglio martedì e che raccoglie spunti e idee da mozioni presentate da diversi gruppi. Gli impegni che prevediamo riguardano sia la giunta regionale che il governo nazionale, titolare tra l’altro delle competenze in fatto di ordine pubblico». E ancora: «Per noi gli obiettivi rimangono: l’informazione e formazione dei cittadini e degli operatori socio sanitari, il monitoraggio delle aggressioni, l’installazione di tutti quei sistemi (videosorveglianza, pulsanti allarme) utili in caso di aggressione, aumentare il controllo, la vigilanza e le azioni di contrasto alla violenza, e garantire a tutti gli operatori sanitari vittime di episodi di aggressione un adeguato supporto legale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA