Addio a Sandro Banchellini, le sirene e le campane a festa per il volontario: «Non è un funerale, un angelo è tornato in cielo» – Video
Alla Pieve di Santa Maria non c’era abbastanza spazio per contenere tutte le persone che hanno voluto salutare il 48enne dal cuore grande
VICOPISANO. Cominciano per prime le ambulanze. Poi i mezzi dei vigili del fuoco e quelli del servizio antincendio Tutte lì, nel prato verde di fronte alla Pieve di Santa Maria, la chiesa di Vicopisano. Bellissima nella sua austera sobrietà e ieri pomeriggio troppo piccola per accogliere le centinaia di persone venute a salutarlo per l'ultima volta. Suonano le sirene quando Sandro Banchellini esce alla chiesa in una bara di legno chiaro. Tutte e a lungo: è così che si saluta un volontario, morto mentre stava andando a Montecatini Val di Cecina per continuare a coltivare la speranza, purtroppo rivelatasi vana, di riuscire a trovare in vita la nonna e il nipotino inghiottiti dall'alluvione.
O almeno è così che hanno deciso di salutarlo, ieri a Vicopisano, le centinaia di “colleghi” venuti ad abbracciare ancora una volta il 48enne cascinese volontario della Croce Rossa di San Giovanni alla Vena, rimasto ucciso mercoledì scorso proprio in un auto ferma ai margini della carreggiata della Fi-Pi-Li, tamponata violentemente da un furgone. Ironia della sorte, proprio quell'arteria stradale di cui da anni denunciava la pericolosità dalle chat e dai gruppi social dei “Dannati della superstrada”.
C'è tutto il suo mondo in chiesa e anche fuori, con i mezzi del soccorso sanitario e dei vigili del fuoco posteggiati nel prato antistante la Pieve, in semicerchio, quasi ad abbracciarlo. I volontari sì. La maggior parte con gli occhiali scuri, un velo di pudore su quella commozione che in tanti, fuori e dentro la chiesa, non riescono a trattenere.
Ma anche gli amici di quei gruppi e di famiglia, i colleghi i lavoro e poi i rappresentanti delle amministrazioni comunali: Matteo Ferrucci, sindaco di Vicopisano, comune in cui Banchellini svolgeva la sua attività di volontariato, e Michelangelo Betti, sindaco di Cascina, accompagnato dall'assessora alle politiche sociali Giulia Guainai, che, invece, era il suo comune di residenza. All'altare celebra don Tadeusz Dobrowolski, parroco di Vicopisano, insieme a don Giampaolo Manzin della comunità di San Giovanni alla Vena e don paolo Formiconi di quella di Latignano, la frazione cascinese in cui Banchellini abitava con la famiglia e dove è stato sepolto. Nessuno dei tre, però, indossava i paramenti viola delle cerimonie funebri. «Siamo tutti e tre vestiti di bianco, simbolo di gioia e purezza, perché questo non è un funerale ma una festa dato che un angelo è tornato in cielo, dopo averci mostrato con la sua vita come si deve vivere su questa terra» dice il primo. «Per lo stesso motivo – aggiunge subito dopo -, poco prima della cerimonia, avete sentito suonare le campane a festa».