Pedofilo seriale, perizia psichiatrica sull’insegnante che lavorava a Pisa
Intanto nasce un gruppo social per raccogliere le testimonianze delle vittime
PISA. Prima la perizia psichiatrica, poi la condanna. Che sarà praticamente certa, visto che l’australiano maestro d’infanzia di 46 anni, Ashley Paul Griffith, si è dichiarato colpevole di decine e decine di reati sessuali su minori. Saranno questi i prossimi passaggi del caso che sta destando sconcerto in tutto il mondo, Pisa compresa dove l’imputato del processo al tribunale di Brisbane, nel Queenland in Australia, ha lavorato per un anno, tra il 2013 e il 2014. L’incarico in una scuola internazionale ormai chiusa da tempo era di occuparsi di bambini di età compresa fra i 3 e i 5 anni. Un periodo su cui la polizia ha svolto accertamenti, dopo aver ricevuto l’incarico dalla Procura di Firenze.
Intanto, su Facebook è nato un gruppo dal titolo che la dice lunga sul clima che si è creato attorno a questa terribile vicenda, “victims of Ashley Paul Griffith”. Una pagina per raccogliere le adesioni e le testimonianze delle vittime di quello che la polizia australiana ha definito «uno dei peggiori pedofili del Paese». Due gli iscritti nel primo giorno dalla creazione dello spazio sul social network a cui, molto probabilmente, se ne aggiungeranno molti altri nei prossimi mesi.
Perché sarebbero circa sessanta le bambine che quali il maestro ha coinvolto negli abusi per cui è stato incriminato. Stupri, ma anche produzione di materiale pedopornografico realizzato, probabilmente, con le telecamere e i telefoni che la polizia ha trovato nella sua abitazione dopo essere stato arrestato nell’agosto 2022, al termine di un’indagine partita nel 2014 da quella zona d’ombra di Internet a cui non si può accedere con i normali programmi per la navigazione, il cosiddetto dark web. Qui tantissimi i filmati e le immagini di abusi su minori, tutti con un particolare che, alla fine, è risultato fatale a Griffith, lenzuola particolari, prodotte da un’azienda che riforniva i centri d’infanzia del Queensland.
Secondo l’accusa il 46enne avrebbe commesso i reati che gli vengono contestati tra il 2007 e il 2022. E lui stesso si è dichiarato colpevole di quattro reati legati proprio alla produzione di materiale pedopornografico commessi fuori dall’Australia e, più precisamente, proprio durante il periodo in cui ha prestato servizio nella scuola internazionale di Pisa dov’è stato assunto per un anno per poi vedere il suo contratto non rinnovato anche a causa della scadenza del visto ottenuto per entrare e poter lavorare in Italia.
Ma su questi episodi, per il momento, non sembrano essere emersi elementi concreti dopo il lavoro svolto dagli uomini della questura della città della Torre pendente dove fino a cinque anni fa era attiva la scuola internazionale. Un istituto privato che puntava all’insegnamento delle materie sia in italiano che in inglese, offrendo una formazione avanzata agli alunni. Ma, a differenza di quanto si possa pensare, i bambini e i ragazzini iscritti erano in larga prevalenza italiani. Solo un 25 per cento di iscritti, infatti, era straniero, appartenente a famiglie arrivate a Pisa o nelle città vicine prevalentemente per motivi di lavoro.
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