Il Tirreno

Pisa

Il lutto

L’arte pisana in lutto, addio al pittore gentile Alfredo Colombini: «Apprezzava il bello della vita»

di Roberta Galli
L’arte pisana in lutto, addio al pittore gentile Alfredo Colombini: «Apprezzava il bello della vita»<br type="_moz" />

Ex bancario, protagonista di varie mostre in città: «Che il viaggio della sua anima possa trovare la pace della luminosità divina che merita»

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Pisa Lutto nel mondo dell’arte pisana. È morto ieri mattina all’ospedale di Cisanello, Alfredo Colombini, pisano, 71 anni da compiere nel mese di febbraio, da sempre appassionato di arte. A strapparlo alla vita è stata una malattia che non perdona che l’artista combatteva da diversi mesi.

Ex bancario, Colombini aveva sempre dedicato il suo tempo libero all’arte in generale, realizzando anche diverse mostre per far conoscere la sua produzione pittorica. A ricordare Colombini è il maestro Bruno Pollacci, direttore dell’Accademia di Arte di Pisa, amico fraterno dello scomparso che con lui, attraverso l’Accademia, aveva iniziato il suo percorso in quel mondo fatto di colori, emozioni e grande fantasia. «Oggi è per me un giorno molto doloroso – scrive Bruno Pollacci – . Ha lasciato questa terra un’anima buona e sensibile, persona intelligente, gentile, corretta, equilibrata, rispettosa del prossimo e dotata di grande umanità, che ho avuto il privilegio di viverne l’amicizia con profonda e fraterna intensità, condividendone anche tutto il lungo percorso artistico».

Amante della vita, dell’arte, della musica, della cultura, della storia di Pisa e non solo, Alfredo Colombini ha sempre vissuto la sua creatività artistica con sincerità introspettiva e grande piacere nella ricerca grafica e pittorica, vivendo l’espressione artistica come una preziosa occasione per un viaggio nel proprio “io” più intimo e profondo, senza mai cedere al bisogno dell’approvazione del pubblico, attraverso popolari e tradizionali linguaggi più apprezzati dalla grande massa.

«Una persona che ha saputo cogliere ed apprezzare – prosegue il maestro Pollacci – ogni aspetto prezioso e bello della vita, cogliendo anche i piccoli doni del quotidiano che troppo spesso vengono considerati come scontati e banali. Un vero artista che ha vissuto la sua attività creativa con modestia e discrezione, con onestà interiore ed intellettuale e che lascia un vuoto incolmabile nell’animo di chi, come me, ne ha vissuto l’amichevole frequentazione».

Alfredo Colombini aveva conosciuto Bruno Pollacci, iscrivendosi diversi anni fa alla sua Accademia e seguendo i corsi del maestro. «Gli piaceva apprendere e cogliere ogni sfumatura dell’arte ed in modo particolare nella pittura – spiega ancora Bruno Pollacci – e nonostante il suo lavoro in banca lo impegnasse molto, quando poteva dedicava se stesso alle sue opere». L’artista-bancario viveva a Pisa in via Liguria insieme alla moglie Maria Laura: «Che il viaggio della sua anima – conclude Pollacci – possa trovare la pace della luminosità divina che merita. Ciao Alfredo, con un forte e profondo abbraccio fraterno». Colombini aveva più volte esposto le sue opere anche presso la galleria d’arte Gamec-Centro Arte Moderna di Pisa.l


 

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