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Arena Garibaldi in vendita, il piano del Pisa per comprare lo stadio: le cifre e gli scenari

di Francesco Loi
Arena Garibaldi in vendita, il piano del Pisa per comprare lo stadio: le cifre e gli scenari

La società nerazzurra ha apprezzato l’apertura del sindaco Michele Conti. Ma serve abbassare il prezzo, poi l’idea è un restyling senza demolizioni: tutti i dettagli.

01 novembre 2023
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PISA. Prima il centro sportivo, d’accordo. Ma la possibilità di acquistare l’Arena Garibaldi stuzzica il Pisa. Giusto precisarlo: è un percorso tutto da costruire. Per Alexander Knaster e Giuseppe Corrado, i soci del club nerazzurro, è però uno scenario di indubbio interesse. Con i giusti numeri, ovviamente.

L’apertura del sindaco Michele Conti a questa ipotesi è stata accolta con favore. Le parti è come se iniziassero ora un corteggiamento. Ognuno deve fare i propri interessi. Che, in questo caso, effettivamente potrebbero essere convergenti.

La posizione possibilista del sindaco è quasi una facile conseguenza di quanto scritto nei documenti. L’Arena Garibaldi, stadio cittadino di proprietà comunale, è nel piano delle alienazioni e valorizzazioni dal 2018. Uno degli ultimi atti della consiliatura della seconda giunta Filippeschi. Allora era stata imboccata la strada per arrivare al restyling dell’Arena, sempre più necessario considerata la situazione dello stadio. I problemi alla gradinata di questi giorni hanno dato una spinta ulteriore.

L’Arena è un bene pubblico. Qualsiasi mossa deve essere incardinata in un chiaro percorso amministrativo. Questo sul fronte di Palazzo Gambacorti. Dalla parte del Pisa, la concretizzazione dell’interesse dovrebbe partire dalla congruità del prezzo di acquisto. Che deve essere giusto considerando proprio la vetustà dell’impianto, le sue esigenze, la necessità di adeguarlo alle normative più attuali.

Nel 2018, quando si è iniziato a dibattere sulla possibilità di vendita, l’Agenzia delle Entrate aveva fatto una stima di 6 milioni e 331mila euro per la piena proprietà. Questo il valore dell’Arena. E oggi? La stima andrebbe ricalcolata, considerati gli anni che sono trascorsi e lo stato dell’impianto alla luce delle recenti vicende.

E qui si inserisce l’interesse del Pisa, che certo non può essere contento di avere (in concessione) un impianto con un limite di capienza e il bisogno di fare continuamente interventi per avere il via libera a disputarci i campionati. Anche il caro biglietti, almeno in parte, richiama questa problematica: meno posti nei settori più richiesti dai tifosi e prezzi più alti. Peraltro lo stesso Comune è chiamato a spendere per mettere toppe che rischiano di essere sempre più insufficienti.

Dunque, base di partenza il prezzo di vendita. C’è poi lo scenario, pur usando un po’ di condizionali, nel quale potrebbe pensare di muoversi il Pisa. La pandemia e il caro materiali hanno fatto frenare sul progetto originario, quello che era stato legato al concorso di idee. In più, certo non secondario, si consideri l’avvento di Knaster con le sue idee, differenti, rispetto al progetto potenzialmente da mettere in campo.

E allora l’idea di fondo potrebbe essere non più quella di una demolizione e ricostruzione (tre settori su quattro, tribuna coperta esclusa), ma di un restyling mirato dell’Arena com’è ora. Una spesa, da qualche milione di euro, impossibile per il Comune (anche e soprattutto dentro una prospettiva di costruzione di un nuovo impianto), ma che diventa di interesse per il Pisa nel caso di stadio di proprietà. Sarebbe un investimento e non un costo.

Si avrebbe così un’Arena a norma, senza limitazioni sempre al ribasso della capienza, magari da 15mila posti, con interventi per renderlo più moderno.

Una soluzione in qualche modo transitoria, intermedia, che non cancellerebbe interventi più massicci che sarebbero spostati in avanti. Un po’ come ha fatto il Monza una volta conquistata la serie A.

Il dato certo è che per il Pisa di Knaster e Corrado l’obiettivo di avere uno stadio proprio, con la formula giusta, è sempre ben presente. E l’ipotesi che si apre è di gradimento. Il centro sportivo da costruire nei terreni di Gagno resta la priorità. I tempi si sono allungati per l’esigenza di rivedere il progetto. Ma il lavoro prosegue. Stadio e centro sportivo sono pezzi essenziali della strategia. Per il Pisa Sc vorrebbe dire contare su grandi asset produttori di valore che non ha mai avuto.


 

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