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Biomasse, il caso in mano a un legale 

Biomasse, il caso in mano a un legale 

Coro di no per la centrale la cui sede è stata ipotizzata a Ospedaletto

21 aprile 2017
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PISA. «No alla centrale a biomasse. Le autorità aspettino l’indagine epidemiologica del Cnr». È la sintesi delle proteste che hanno riempito l’Arci di Ospedaletto dove è stata indetta un’assemblea dal movimento Articolo Uno-Mdp. Luciano Bertini abita ad Ospedaletto dal 1960 e dice: «Avevamo la Teseco, abbiamo l’inceneritore, c’è un campo rom che brucia di tutto e di più, ci volete “regalare” un’altra centrale a biomasse che necessita di tir su tir che passano qui da questa strada?». Sempre Bertini aggiunge: «Ci sono zone qui ad Ospedaletto dove l’incidenza di linfomi è altissima. Si deve procedere con l’indagine epidemiologica che dovrebbe essere fatta con criteri diversi da quella di 15 anni fa. Ci dissero che andava tutto bene mentre invece nel latte di alcune mucche era stata trovata della diossina». Tiziana Bedini, risiede ad Ospedaletto da 35 anni. «Qui c’è bisogno di tutto, dalle nuove strade a vere piste ciclabili, a sistemi fognari degni. Abbiamo aspettato 15 anni per un parco giochi. Ce lo hanno dato senza neppure una fontanina. E come pensano di investire qui da noi? Con un’altra centrale che brucia, fa fumi e crea traffico» . Veronica Fichi interviene chiedendo che l’amministrazione comunale dia un segnale politico chiaro sulla necessità di valutare l’impatto della centrale in base all’indagine epidemiologica del Cnr. «Sembra che anche in questo caso, l’interesse di un privato prevalga su quello pubblico» conclude Fichi. Intanto, Antonio Dell’Omodarme uscito dal Pd ed entrato nell’Articolo Uno-Mdp, forte dell’esperienza maturata nell’aver stoppato la stessa centrale in quel di Coltano, dice: «Lo studio legale che ci ha aiutato nel fermare la centrale a Coltano, si sta muovendo per questa di Ospedaletto». A Dell’Omodarme non tornano i conti e cioè che gli stessi permessi usati per la centrale a Coltano «siano stati riusati per quella nascitura». Ramona Bacciarelli del Ctp3 invita i residenti «a non darsi per vinti ed a partecipare senza timori alle riunioni informative sugli sviluppi della centrale». Intanto, si apprende da una nota che sarà discussa in commissione consiliare su iniziativa del gruppo “Una città in comune — Partito della Rifondazione comunista” l’ipotesi di realizzare a Ospedaletto una centrale a biomasse. «Sulla stampa locale dei giorni scorsi è emersa la notizia della richiesta da parte della Futuro Verde Srl di Capannori di realizzare una centrale a biomasse su via del Caligi — scrivono i consiglieri del movimento — Sempre secondo quanto riportato sulla stampa questa società avrebbe già avuto le autorizzazioni da parte dell’ufficio regionale, e il progetto sarebbe analogo a quello già presentato in passato per un’area interna al Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli e più precisamente nell’abitato di Coltano. Siamo convinti che la diffusione nel territorio di piccole centrali di produzione di energia da fonti rinnovabili sia una cosa assolutamente positiva ma Siamo consapevoli che non sempre questi impianti sono mossi da questi obiettivi». (c.v.)
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