Il Tirreno

Pisa

L'ultimo saluto a Niki Giustini. Il fratello: «Gli ultimi giorni ci avevano preparato al peggio»

di Pietro Barghigiani e Carlo Venturini
A destra Niki Giustini con il suo grande amico e collega Graziano Salvadori
A destra Niki Giustini con il suo grande amico e collega Graziano Salvadori

A Migliarino i funerali dell'attore morto all'ospedale di Cisanello a 52 anni. I ricordi dei colleghi: "La comicità toscana, e non solo, perde un grande artista"

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PISA. Una vita dedicata a far ridere gli altri. Niki Giustini faceva il mestiere più difficile del mondo e lo ha fatto bene fino a mercoledì 4, quando una pancreatite lo ha portato via a 52 anni. I funerali sono fissati per giovedì 5 alle 15 alla chiesa di San Pietro a Migliarino. «Non è escluso l’arrivo di Pieraccioni - fa sapere il fratello Luca - Sia lui che Conti e Panariello si sono sempre tenuti informati sulle condizioni di Niki».

FATALE UNA PACREATITE

Una pancreatite fulminante. La speranza di farcela nei primi giorni di ricovero. La rassegnazione quando si è capito che le cure non sarebbero state sufficienti a salvargli la vita. Un mese nel reparto di rianimazione diretto dal dottor Paolo Malacarne quello trascorso da Niki Giustini che dopo i primi giorni in cui parlava, anche se a fatica, per una necessità terapeutica è stato sedato in modo pesante.In passato non aveva avuto problemi tali da poter indicare nella malattia che lo ha ucciso un rischio per la sua salute.

Nessuna spia di un malessere che nella vita di un artista, abituato e costretto a stress e orari sballati, può essere un campanello d’allarme da non sottovalutare. Fino al 14 dicembre (il ricovero risale al 4) le condizioni dell’attore erano serie, ma stabili. Poi le cure hanno iniziato a non provocare più quelle reazioni che i sanitari si aspettavano. I timori hanno cominciato a mettere nell’angolo la speranza nei cuori di amici e familiari. Le complicazioni della pancreatite si sono rivelate fatali. «Gli ultimi giorni ci avevano preparato al peggio» confida Luca, il fratello maggiore di Niki, all’anagrafe Nicola. Mercoledì 4 alle 10 anche l’ultima speranza è svanita.

VIDEO Da Tarcisio Narici ai fratelli Atto: il nostro piccolo omaggio

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I RICORDI DEI COLLEGHI

Ed è lutto nel mondo dello spettacolo e della comicità toscana. «Abbiamo tifato tutti per lui, fino all'ultimo. Perdo un fratello». Lo dice Gaetano Gennai da 30 anni collega, amico ed appunto "fratello" di Niki. «Ci siamo conosciuti ad un concorso a Firenze. Lui vinse per il miglior imitatore, io per miglior comico. Lo accompagnai alla stazione a mezzanotte solo che il treno lo aveva alle 4.30 e quindi decisi di portarlo a casa in macchina. E da quel momento, noi due, entrambi della vergine, con un caratteraccio pessimo, non ci siamo mai più lasciati o persi di vista».

Niki, Gennai, Graziano Salvadori e Katia Beni avevano appena finito di montare il film dal titolo Smile Factor, scritto dallo stesso Gennai. «Le locandine erano pronte due giorni fa. Niki Se ne è andato ed ora non so che cosa si debba o possa fare del film». Altri 30 anni, sono quelli che ha passato Graziano Salvadori accanto a Niki. «La coppia è scoppiata. Niki mi ha sempre fatto ridere. Ma questa volta non ci è riuscito» dice Salvadori che ha lavorato con il comico sia alla Rai che all’epoca della Fininvest fino a 50 Canale. «Ho vissuto tutta la mia vita con lui, tutta una vita professionale – prosegue – girando l'Italia in lungo e largo sempre in macchina per raggiungere i luoghi degli spettacoli e che risate ci facevamo in quei viaggi. Ho perso una parte di me, un fratello, un amico, una persona che non mi ha lasciato mai un brutto ricordo, e l'Italia intera perde una fetta di comicità, non solo la Toscana, il paese intero».

Salvadori ha vissuto con Niki anche la sua vita ospedaliera; fino all'ultimo è stato lì accanto a lui. Infatti, l'attore, comico e conduttore televisivo - che esordì con Vernice Fresca di Carlo Conti ventotto anni fa sulla scia di un legame di amicizia e stima con Leonardo Pieraccioni - era ricoverato a Cisanello dagli inizi di dicembre in seguito a un malore. Leonardo Pieraccioni, sulla pagina Facebook , lo ricorda così: «Caro Niki, per me sarai sempre così: allegro, sorridente, sempre pronto alla battuta e soprattutto una persona buona. Ciao amico mio!».

VIDEO Il ricordo dei lettori

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Nicola Rossi amministratore delegato di 50 Canale, l'emittente dove Niki ha lavorato per dieci anni nella trasmissione Panni Sporchi assieme a Salvadori e Guido Genovesi, ricorda «l'amico scomparso come una persona che portava allegria, mai uno screzio, mai un'arrabbiatura, era sempre dell'umore giusto e di metteva dell'umore giusto». Luca Gelli, regista di Panni Sporchi aggiunge: «Non l'ho mai visto arrabbiato, lavoravamo benissimo assieme, avevamo scambi di idee continue, intervallate da battutacce che mi faceva sul Pisa». Niki era infatti tifoso della Sangiovannese, lui nato in Irlanda ma subito trasferitosi assieme alla famiglia a San Giovanni Valdarno in provincia di Arezzo. «Avevo con lui un appuntamento fisso domenicale - dice Maurizio Bolognesi direttore di Radio Bruno, già Radio 4 -, e cioè mi chiamava per chiedermi del risultato della Sangiovannese quando militava in quella che era la serie D».

A Radio Bruno ha lavorato per quasi dieci anni e «grazie a lui abbiamo vinto il Pegaso d'Argento per una trasmissione satirica» ricorda ancora Bolognesi. «Ha sempre dimostrato una grande disponibilità verso tutte le nostre iniziative dice la presidente di Confcommercio Federica Grassini -. Nonostante una carriera artistica di primissimo livello, la sua modestia era sintomo di grande sensibilità e intelligenza. Era il Babbo Natale che tutti i bambini sognavano».

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