Il Tirreno

Il lutto

Elba, addio a Renato Galullo meccanico, rallista e uomo delle istituzioni


	Renato Galullo
Renato Galullo

Portoferraio, è morto all’ospedale di Grosseto dopo un malore. Alla passione per i motori univa quella dell’impegno per la valorizzazione dell’Enfola

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PORTOFERRAIO. Il mondo dei motori, delle corse, del rallye e anche quello della politica locale piange la scomparsa di Renato Galullo, classe 1949, figura molto conosciuta e apprezzata a Portoferraio e in tutta l’Elba. Renato è morto questa mattina all’ospedale di Grosseto, dove era stato trasferito d’urgenza con l’elicottero in seguito a un malore.

Si era recato da solo al pronto soccorso dell’ospedale di Portoferraio, sentendosi poco bene, ma i medici hanno subito compreso la gravità del quadro clinico e disposto il trasferimento. Purtroppo, nonostante i tentativi, il suo cuore ha ceduto.

La notizia si è diffusa rapidamente in tutta l’isola, suscitando dolore e commozione. Renato gestiva insieme al fratello Umberto un’officina meccanica lungo la strada che porta all’Enfola. Ed è proprio con lui, oggi l’unico dei tre fratelli Galullo ancora in vita, che partecipò alle prime edizioni del Rallye dell’Isola d’Elba, a partire dal 1970. Allora in gara c’erano i grandi nomi della specialità, da Munari a Pregliasco e Ballestrieri, al volante delle mitiche Lancia Fulvia. Renato, invece, era al volante del suo inseparabile Maggiolino Volkswagen. Un dilettante, certo, ma con una grinta da professionista e una passione contagiosa, sostenuto da un pubblico che lo adorava.

Ogni passaggio della loro macchina scatenava applausi e urla di entusiasmo, e i fratelli Galullo rispondevano con manovre spettacolari, sgommate e nuvole di polvere, regalando spettacolo e orgoglio all’isola.

Ma Renato non era solo rally. Era anche un uomo che si era messo in gioco nella politica locale, cresciuto nelle file del Partito Socialista Italiano, arrivando a sedere tra i banchi del consiglio comunale di Portoferraio come consigliere di maggioranza. Un’esperienza intensa ma breve: Renato, uomo schietto e diretto, ha scelto di lasciarla quando ha capito che la politica fatta di compromessi non faceva per lui.

Accanto ai motori, Renato si è dedicato alla valorizzazione dell’Enfola, promontorio che amava profondamente. Con il fratello si prendeva cura dei sentieri, della spiaggia, e con il gruppo degli “Amici dell’Enfola” organizzava feste e iniziative molto partecipate durante l’estate. Volontario appassionato, uno che non si tirava mai indietro quando si trattava di fare qualcosa per la sua terra.

Ora sono in tanti a stringersi attorno alla sua famiglia. Il corpo resterà a disposizione dei medici di Grosseto fino a dopo Pasquetta, poi sarà riportato a Portoferraio dove saranno celebrate le esequie. Con lui se ne va un pezzo autentico di storia elbana.

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