Il Tirreno

Grande distribuzione

Nasce Unicoop Etruria: oltre 170 punti vendita e 5.800 dipendenti. I tempi, il progetto e l’impatto per i lavoratori

di Manolo Morandini

	L’ingresso della sede direzionale di Unicoop Tirreno a Riotorto (foto Barlettani, 2012)
L’ingresso della sede direzionale di Unicoop Tirreno a Riotorto (foto Barlettani, 2012)

Da chiarire il quadro delle cessioni di punti vendita a Unicoop Firenze. Sindacati vigili su modalità ed effetti della riorganizzazione

3 MINUTI DI LETTURA





PIOMBINO. Entro il 30 giugno nascerà Unicoop Etruria. Sarà il frutto della fusione per incorporazione tra Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia. La data si legge nella lettera inviata dalle due società alle rappresentanze sindacali aziendali e alle rispettive organizzazioni di categoria nazionali, in cui si comunica l’avvio dell’operazione. Alla missiva del 30 gennaio è seguito un primo incontro il 4 febbraio per discutere il progetto di aggregazione e le sue implicazioni per i lavoratori. Di certo la rete dei punti vendita è destinata a cambiare. Ma non è stato ancora fornito un quadro chiaro sulle cessioni dei punti vendita a Unicoop Firenze. Decisione che per le organizzazioni sindacali Filcams, Fisascat e Uiltucs «potrebbe minare la sostenibilità economica della nuova cooperativa».

Ad oggi stando alla somma delle due realtà nascerà un nuovo colosso da 177 punti vendita, 5.800 dipendenti e quasi 800mila soci tra la Toscana, Lazio e Umbria. Il quartier generale resterà nella storica sede di Vignale. Ma serviranno circa tre anni per portare a regime l’operazione straordinaria. Tant’è che per i sindacati restano da chiarire più di un aspetto sulla riorganizzazione delle sedi. Tra Vignale, Castiglione del Lago e Terni sono impiegate oltre 500 persone. «È necessario chiarire modalità, tempi e impatti della riorganizzazione – affermano – sui lavoratori. Nessuna risposta concreta su precarietà e stabilizzazioni: l’azienda non ha dato garanzie sulla trasformazione dei contratti a termine e sull’inserimento definitivo dei lavoratori precari, lasciando incertezza per il futuro di molte persone».

Gli obiettivi di Unicoop Etruria stando ai contenuti generali del piano industriale che il direttore generale di Unicoop Tirreno Gianni Tarozzi ha illustrato ai rappresentanti sindacali sono il rilancio e la sostenibilità della nuova cooperativa, con investimenti su politiche commerciali e posizionamento dei prezzi, riduzione dei costi grazie alle sinergie della fusione e ottimizzazioni organizzative per migliorare l’efficienza operativa.

Tutta la rete vendita di Unicoop Tirreno e Coop Centro Italia, escluse le cessioni a Unicoop Firenze, farà parte della nuova cooperativa. Ai sindacati è stato chiarito che i magazzini di Vignale e Riotorto rimarranno operativi e tutti gli attuali siti logistici saranno funzionali al nuovo progetto. «Sulle sedi sarà avviata un’ottimizzazione, ma l’azienda non ha ancora quantificato eventuali esuberi – precisano –. In ogni caso non è previsto il ricorso a licenziamenti collettivi».

Nel nuovo perimetro saranno parte anche i 637 dipendenti e i 32 punti vendita sotto il marchio Superconti, nelle province di Perugia, Terni, Rieti, Viterbo, Roma e Macerata, società attualmente controllata da Coop Centro Italia.

Sul fronte Unicoop Tirreno è stato definito il calendario delle assemblee separate delle sezioni soci, in preparazione dell’assemblea generale, che si terrà in seduta straordinaria e ordinaria in prima convocazione il 23 marzo e in seconda il giorno successivo nella sede di Unicoop Tirreno a Vignale Riotorto. Dopo il via libera al progetto di fusione dato dai Consigli di amministrazione delle due società cooperative serve l’approvazione dei soci. Tant’è che all’ordine del giorno per la parte straordinaria dell’assemblea ci sono l’esame e l’approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Coop Centro Italia in Unicoop Tirreno, oltre alla delega agli amministratori per l’emissione di strumenti finanziari partecipativi per un importo massimo di 125 milioni di euro che verranno denominati “Strumenti Finanziari Partecipativi 2025”. Inoltre, la nomina dei delegati all’assemblea generale straordinaria.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In evidenza

Economia

Dazi Usa, la “guerra” dell’alcol e la minaccia di Trump: «200% su vini e champagne europei»

Sani e Belli