Piombino, sul rigassificatore Donzelli e Ferrari sulla stessa linea: «Se ne deve andare, va bene la Calabria»
La nave rigassificatrice rifiutata a Vado Ligure potrebbe andare a Gioia Tauro
PIOMBINO. «Lo diciamo da tempo, il rigassificatore a Piombino non può rimanere. Questo è garantito non solo dall’autorizzazione rilasciata solo per tre anni, ma anche dalla sentenza del Tar Lazio». Così il sindaco di Piombino Francesco Ferrari in scia alle dichiarazioni del deputato toscano di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che indica il porto di Gioia Tauro, con la disponibilità del presidente della Calabria, ma sottolinea anche che «se ci sono altre scelte che non siano né Piombino né la Liguria ben vengano. Se invece non ci sono altre scelte dovranno rispettare anche in Liguria gli accordi che sono stati fatti a suo tempo da un governo che non era il nostro».
Ferrari raccoglie la sponda del compagno di partito. «Le dichiarazioni di Donzelli sono ulteriore motivo di garanzia: il governo non ha intenzione di prolungare la permanenza della nave nel nostro porto. Qualunque sia la destinazione finale, ci sono possibilità che dovranno essere oggetto di confronto con i territori, come è giusto che sia, e il tempo è dalla nostra parte. Piombino ha una nuova prospettiva di sviluppo fatta di turismo, diversificazione economica e rispetto dell’ambiente dopo decenni di crisi: il rigassificatore non farà parte di questo futuro».
Il sostegno di Fratelli d’Italia in Toscana
A sostegno il capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio regionale toscano Vittorio Fantozzi e il consigliere regionale FdI e vicepresidente della IV Commissione Alessandro Capecchi. Che affermano in una nota: «Le parole dell’onorevole Giovanni Donzelli sono la dimostrazione che il governo sta lavorando concretamente per trovare una nuova collocazione al rigassificatore di Piombino così come previsto dagli accordi presi e dal decreto ministeriale del 3 maggio 2023. Tra un anno e mezzo la nave lascerà il porto di Piombino e il sindaco Ferrari potrà portare avanti il progetto di sviluppo dello scalo. Si zittiscono così le polemiche delle scorse settimane scatenate a seguito delle dichiarazioni del neogovernatore della Liguria Marco Bucci. Ancora una volta vengono smentiti con i fatti i detrattori del governo Meloni».
Suonano allo stesso modo anche le valutazioni della segreteria di Fratelli d’Italia Piombino. «Per noi non è una novità la certezza del trasferimento del rigassificatore lontano dalla nostra città: ci sono le autorizzazioni che decadono dopo tre anni e la sentenza del Tar Lazio. Oltre a questo, ci sono finalmente un Governo serio che ascolta le esigenze dei territori e un sindaco che mette la città e i cittadini in cima alla scala delle priorità – afferma la segreteria locale di FdI – . Nonostante ciò, c’è chi non ha mai perso occasione per strumentalizzare questa vicenda e attaccare ora il governo Meloni, ora l’amministrazione Ferrari e mai la Regione Toscana o il commissario Giani, veri artefici questo disgraziato progetto». Che conclude: «Ci auguriamo che le dichiarazioni dell’onorevole Donzelli mettano fine alle vuote speculazioni. Se il rigassificatore può essere uno strumento utile per alcuni, come la Calabria, non lo è per Piombino dove, anzi, rappresenta un freno allo sviluppo, non solo del porto. Mai nella storia della città abbiamo potuto contare su un governo così attento alle esigenze del territorio e partecipe nei processi per il suo rilancio. Il rigassificatore se ne andrà, con buona pace di chi l’ha autorizzato e di coloro che hanno tentato di sfruttarlo per tornaconto elettorale».
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