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L’ultima partita di Maurizio Giorgerini, lascia il fischietto dopo 33 anni: «Ho iniziato grazie a una tessera...»

di Maurizio Caldarelli
Giorgerini nel pre-partita e durante il suo ultimo match arbitrato (foto Giancarlo Grassi)
Giorgerini nel pre-partita e durante il suo ultimo match arbitrato (foto Giancarlo Grassi)

A Braccagni ha arbitrato un match di coppa: «Quante soddisfazioni»

27 settembre 2024
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PIOMBINO. Per 33 anni l’arbitro Maurizio Giorgerini ha corso dietro ad un pallone, cercando di non perdersi nemmeno un attimo di quello che avveniva sul campo.

All’inizio della nuova stagione agonistica, però ha deciso di dire basta, di mantenere l’impegno che aveva preso con la famiglia. E così la gara di Coppa Toscana tra Braccagni e Atletico Grosseto è stata l’ultima di una carriera importante.

Va in pensione un personaggio che per tanti anni, prima e dopo l’ingresso in serie D e nel calcio femminile, è stato protagonista anche sui campi della nostra provincia. «Fisicamente mi sentirei ancora bene – sottolinea il fischietto piombinese – ma a 50 anni mi è sembrato giusto di cominciare ad essere più presente per mio figlio. Non uscirò però completamente dal mondo del calcio, ma continuerò a fare l’osservatore per la sezione Aia con la quale sono nato e cresciuto, cercando di dare il consiglio giusto ai futuri fischietti. Inizierò andando a vedere a vedere un arbitro giovane del quale si parla molto bene».

A Braccagni si è chiusa una parentesi importante della vita di Giorgerini, dipendente di un’azienda che lavora all’interno del porto di Piombino. «È stata una bella avventura, nella quale ho messo il massimo dell’impegno e della costanza. Ho iniziato per gioco, mi ha portato alla sezione Aia un amico. Per invogliarmi, mi disse che ci avrebbero dato la tessera per vedere le partite gratis e qualche rimborso. Da lì però è subentrata la passione che è durata ben 33 anni. Ho fatto sei anni di regionale, quasi tre in Can D, la vecchia serie D e poi sono stato dirottato nella serie A e nella serie B femminile. Ricordo come oggi l’esordio a Catania, in Catania-Verona nel 200-2001. In quegli anni nella Can D c’era con me Massimiliano Velottto, che ha fatto più strada di me, arrivando in serie A».

Dopo essere uscito dal giro della serie D, Maurizio Giorgerini è tornato nella sezione di Piombino, per dirigere gare giovanili e dilettanti, fino a quel Braccagni-Atletico Grosseto.

«Di rimpianti ne ho tanti – prosegue – anche se al momento di scegliere chi andava promosso in Can C c’era qualche giovane più bravo di me. Se sfoglio l’album dei ricordi però ci trovo partite dirette al vecchio Comunale di Monza, a Como, a Brescia e in altri stadi storici. Belle soddisfazioni me le sono tolte anche in A femminile. Erano i primi anni, il livello non era come quello attuale, ma le atlete avevano la stessa grinta la stessa ghigna di adesso. A quei tempi non erano ancora professioniste come adesso, ma il movimento si stava organizzando. Mi è capitato di dirigere Torres, Milan, Juventus e devo dire che mi sono sempre divertito».


 

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