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Cibe, la canina perduta ritrovata dopo due settimane: il lieto fine per un incrocio del destino
La padrona aveva lasciato l’Elba disperata, poi il colpo di scena
PORTOFERRAIO. Quella della cagnolina Cibe è una storia incredibile. E a lieto fine, il che non guasta in una realtà che troppo spesso è finita al centro delle cronache per la mancanza del servizio di reperibilità veterinaria h 24 e di un canile comprensoriale. Fuggita per l’attacco di un animale selvatico, scomparsa e cercata per giorni – disperatamente – dalla padrona Valentina, una turista di Lucca che a malincuore aveva dovuto lasciare l’Elba senza di lei. Trovata sulla spiaggia e affidata alle cure dei volontari. Infine ritrovata, per uno strano incrocio del destino e riabbracciata dai proprietari.
A riavvolgere il nastro, raccontando la storia fin dal principio, è l’associazione Animal Project, che in questi giorni si è occupata dall’animale, tra l’altro reduce da un delicato intervento chirurgico. Domenica 18 agosto, di mattina presto, l’associazione riceve tramite un post Facebook la segnalazione del ritrovamento di una cagnolina sulla spiaggia di Schiopparello, nel comune di Portoferraio. «Ci attiviamo subito – raccontano dall’associazione – per recuperarla e andiamo immediatamente dal dottor Barsotti per fare una verifica del microchip e delle condizioni di salute. Si tratta di una barboncina toy, color albicocca, che pesa poco più di un chilogrammo e che ha recentemente subito un intervento chirurgico alle zampe posteriori, ha ancora i punti, ma non ha il microchip. Facciamo la segnalazione del recupero al Comune».
Martedì 20 agosto le volontarie di Animal Project portano la canina, che chiamano Daisy, a fare un controllo più approfondito dal dottor Bedini. «Oltre alla visita – spiegano – vengono fatte delle radiografie per vedere meglio la situazione e il veterinario ci dice che questa canina ha recentemente subito un intervento chirurgico per una probabile malformazione alle rotule e che soltanto le placche che le sono state applicate alle due zampe posteriori hanno un valore di circa 1200 euro; quindi, è impossibile che non abbia un proprietario che ha evidentemente sostenuto spese decisamente ingenti per tale intervento. Nel frattempo, mandiamo la foto della canina ai veterinari elbani nella speranza di rintracciare il proprietario. Siamo infatti decisamente stupite dal fatto che nessuno la stia cercando. Intanto, Daisy, che praticamente non riesce ad appoggiare per terra le zampe posteriori, viene accudita dalla nostra Nadia e non se ne separa nemmeno un attimo».
Lunedì le volontarie portano Daisy a fare una visita presso il centro Animotus a Venturina dove la dottoressa Strata spiega come vi siano sono buone possibilità di ottenere un recupero funzionale delle zampine, ma come occorra programmare sedute di fisioterapia per almeno due o tre giorni alla settimana. «Quindi, decidiamo di fare quanto prima un post per raccontare la storia di Daisy e per raccogliere i fondi necessari per la fisioterapia, con tutte le difficoltà logistiche ed organizzative per riuscire a portarla a Venturina – raccontano da Animal Project – Abbiamo aspettato un po’ a rendere pubblico il ritrovamento, perché non ci era affatto chiaro il quadro e tutto ci portava a pensare che si trattasse di un abbandono; nell’era di Facebook, in cui si fanno post anche per ritrovare un peluche, nessuno aveva mai cercato la cagnolina».
Ma è qui che avviene il colpo di scena. «Per puro caso, martedì, in occasione di un sopralluogo per fare il censimento di una colonia felina a Magazzini, il signore che incontriamo ci racconta di una ragazza in vacanza all’Elba che qualche settimana fa ha perso la sua cagnolina a causa di un animale selvatico che si è buttato giù dalla tettoia dell’abitazione presso cui alloggiava ed è scappato portandosi via la canina – raccontano le volontarie – questa ragazza, pur avendola cercata per tre giorni, non è riuscita a ritrovarla ed è ripartita scioccata e disperata, pensando che la sua cagnolina fosse morta. Invece…».
Ieri, dopo quasi due settimane, Daisy, il cui nome effettivo è Cibe, si ricongiunge con la sua mamma. «E noi siamo davvero felici per questa storia, una volta tanto, a lieto fine», concludono da Animal Project.
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