Il Tirreno

Il caso

Elba, trovato al timone ubriaco e non è neppure comandante: la segnalazione partita dai passeggeri

di Manolo Morandini

	Una veduta di Porto Azzurro (foto d'archivio)
Una veduta di Porto Azzurro (foto d'archivio)

Convinto dal personale della guardia costiera a fare rotta su Porto Azzurro per ormeggiare ci ha trovato i militari

22 agosto 2024
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PORTO AZZURRO. È arrivato ubriaco alla banchina di Porto Azzurro. Ad attenderlo, ben prima dell’alba, ci ha trovato i militari della guardia costiera e una pattuglia dei carabinieri. La conferma che timonasse in preda ai fumi dell’alcol l’ha data l’etilometro. La segnalazione, anzi la richiesta di aiuto, è partita dai passeggeri a bordo. Appena hanno potuto, c’è chi ha chiamato la capitaneria di porto per chiedere aiuto.

È notte quando arriva la chiamata alla sala operativa di Portoferraio, allertata dai passeggeri dell’imbarcazione, battente bandiera italiana, adibita al noleggio, preoccupati dal comportamento alterato dovuto all’uso sconsiderato di alcool del comandante. E così la vacanza in mare facendo rotta tra l’arcipelago e la costa toscana ha registrato un’imprevista tappa elbana. È servito un giorno per rimettere ordine a bordo all’armatore, con un nuovo comandante - quello sbarcato il giorno precedente - e un altro membro di equipaggio per ottenere il permesso a far ripartire l’imbarcazione con i dieci passeggeri a bordo, tutti italiani.

Da quanto ricostruito dalla capitaneria di porto il giorno precedente un primo comandante dell’imbarcazione è sbarcato ed è stato rimpiazzato. Non si conoscono le ragioni, ma fatto sta che chi ha preso il timone non ha neppure il titolo per farlo. Dagli accertamenti è risultato che non è un capitano da diporto ma ha una semplice patente nautica, che tra l’altro per la conduzione in stato di ebbrezza gli verrà sospesa per un periodo minimo di sei mesi, fino a un massimo di un anno.

Viene stabilito il contatto via radio. Dalla sala operativa si chiama l’imbarcazione. Ed ha inizio una sorta di dialogo per comprendere la situazione a bordo e portarla a una soluzione positiva. Al comandante, che si trova a stazionare con l’imbarcazione nelle acque al largo di Porto Azzurro, viene proposta la possibilità di ormeggiare in porto, dove si è liberato un posto. Si lascia convincere ed accetta. Vengono date le necessarie indicazioni e il comandante fa rotta su Porto Azzurro, ignaro di ciò che lo attende in banchina. Nel frattempo, la guardia costiera provvede a tranquillizzare i passeggeri e a monitorare la situazione di pericolo.

All’ormeggio dell’imbarcazione in porto il personale dell’Ufficio marittimo, dopo essersi sincerato dello stato di salute dei passeggeri a bordo, ha provveduto a rilevare, grazie al supporto dei carabinieri che si sono presentati in banchina con l’etilometro, il tasso alcolemico del conduttore del natante che è risultato di 1, 3 g/l, quando il limite di alcolemia è dello 0,5 per mille, lo stesso in vigore per la circolazione stradale.

Dai militari della guardia costiera venivano quindi effettuati controlli sui documenti di bordo dell’unità a seguito dei quali sono stati elevati quattro verbali amministrativi per un totale di circa 8.500 euro, per la conduzione in stato di ebbrezza a cui conseguiva anche la sanzione accessoria della sospensione della patente, la condotta senza titoli abilitativi e altre carenze documentali.

Ma c’è dell’altro, l’impiego commerciale delle imbarcazioni e navi da diporto è assoggettato a particolari norme di settore tra queste che se i numero dei passeggeri è superiore a sei l’equipaggio oltre al comandante deve prevedere un altro componente.

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