Il Tirreno

Commercio

Piombino, un sushi al posto dello storico bar: gli inizi, il successo, i lutti e la scelta di mollare

di Gabriele Buffoni
Piombino, un sushi al posto dello storico bar: gli inizi, il successo, i lutti e la scelta di mollare

Fondato nel ’44 ma chiuso da 16 mesi, scompare un simbolo della ristorazione in città. Lo storico titolare Sauro Tani: «Era il mio orgoglio, da qui è passato anche Napolitano»

16 luglio 2024
4 MINUTI DI LETTURA





PIOMBINO. Se al momento di ordinare un sashimi sake vi lasciaste trasportare dai ricordi al punto di chiedere un “risotto allo Scoglietto”, non preoccupatevi. Probabilmente vi trovate all’angolo tra via Portovecchio e via Landi. E il lapsus è frutto della suggestione, perché il ristorante di sushi in cui vi trovate fino al marzo 2023 era il Bar Elba, uno dei primi bar di Piombino. Che poi, con l’ampliamento dei locali e l’introduzione del ristorante Lo Scoglietto, è entrato di diritto nella storia della ristorazione locale. Oltre a diventare per decenni – e probabilmente tale rimarrà anche in futuro, nonostante la sua scomparsa – uno dei luoghi iconici della città.

Una vita al bancone

A fondare il Bar Elba, nel 1944, fu un giovane profugo elbano, Argante Tani. «Era mio fratello – racconta Sauro Tani, oggi 92enne e storico titolare dell’attività – sull’isola era ricercato dai tedeschi, lo volevano deportare in Germania. Noi eravamo originari di Portoferraio, mio padre lavorava allo stabilimento Ilva. E mio fratello era in età da militare, per cui gli occupanti decisero di portarlo via. Ma quando lo stavano conducendo all’aeroporto di La Pila lui scappò insieme a un altro ragazzo e si rifugiò nella macchia sul colle Reciso. Io avevo 12 anni all’epoca, dieci anni più giovane di lui, e gli portavo da mangiare. Ma era una situazione molto pericolosa – spiega – e così mio padre si impegnò con un pescatore elbano e lo fece portare a Piombino, nottetempo, sulla sua barca».

Ospitato da un fattore e sposatosi con una ragazza del luogo, Argante rilevò il ristorante “Da Teresina” e fondò il Bar Elba. «Io arrivai l’anno dopo a dargli una mano – racconta Sauro – ma verso la fine degli anni ’50 gli operai della Magona vennero licenziati in blocco e al Bar Elba mio fratello promosse con loro la fondazione della Cooperativa edile piombinese. E ne divenne presidente, rappresentandola in giro per l’Italia. E così in quegli anni assunsi un ruolo di primo piano nella gestione del bar, che all’epoca era più che altro una distribuzione di vino: in pratica – commenta Sauro – ho passato 80 anni al Bar Elba, tutta la mia vita. Ad oggi credo di essere il barista più anziano di tutta Piombino».

Il simbolo della città

Dal Bar Elba o dal ristorante Lo Scoglietto sono transitati tutti. Dai personaggi pubblici di maggior rilievo («c’è stato anche il presidente Napolitano») alle figure di spicco della città. «Da noi al mattino veniva a far colazione pure gente dai Diaccioni – racconta Sauro Tani – mi ricordo che facevamo numeri impressionanti, e non solo con gli operai dello stabilimento che ovviamente ci avevano preso un po’ come un punto di riferimento. Tantissimi sono stati i turisti di passaggio verso il porto, ma fornivamo un servizio anche a camionisti e trasportatori. Mi ricordo che chiesi appositamente al Comune di restare aperto anche durante la notte: sfornavo centinaia di cornetti ma al mattino presto, quando mia moglie arrivava al bar per preparare tutto per le colazioni, non ce ne restava nemmeno uno». Nonostante la crisi al Bar Elba «il lavoro non è mai mancato – racconta Tani – e così pure con Lo Scoglietto, che fin dagli anni ’90 quando comprai i fondi accanto al bar e ampliai l’attività ci ha dato grandi soddisfazioni. Il nostro era un simbolo – conclude – tant’è che ho chiesto a chi subentrerà di mantenere l’insegna storica del Bar Elba. Purtroppo a marzo 2023, in venti giorni, sono venuti a mancare sia mia moglie che il compagno di mia figlia, che si occupava di tutta la parte organizzativa dello Scoglietto mentre mia figlia Lorella era il pilastro della cucina. Dopo questo – conclude Tani – non ce la siamo più sentita di continuare».

Un nuovo volto

Così 16 mesi fa è iniziata la ricerca di qualcuno interessato a subentrare, affittando i 540 metri quadrati che un tempo avevano ospitato il Bar Elba. «Abbiamo avuto parecchie richieste – spiega Sauro – ma non volevo affidare quella che per me e per la mia famiglia è stata una ragione di vita al primo che passava. Volevo essere sicuro di avere davanti persone serie: non è mai stata una questione economica – ribadisce – ma a Piombino non ho trovato nessuno che potesse darmi le dovute garanzie». Alla fine, la soluzione è arrivata da lontano. Anzi, dall’estremo Oriente: al posto del Bar Elba sorgerà infatti un ristorante di sushi. «È una catena che è già attiva in tutta Italia, di imprenditori cinesi e giapponesi – spiega Sauro Tani – da sei mesi stanno lavorando per rinnovare gli ambienti: contano di aprire a fine mese. Non nego che sia doloroso non vedere più il mio bar – conclude – ma sono convinto che il loro progetto sia buono. La mia speranza è quei locali possano tornare presto a nuova vita – conclude – perché a vedere tutto chiuso mi piange il cuore».


 

Primo piano
La tragedia

Incendio a Santa Croce, la piccola Diarra morta a casa degli amichetti: il dolore di mamma Mareme

di Sabrina Chiellini