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Lampo, è morto il cane eroe che si è sacrificato per salvare la padrona. Il marito: «Colpa di chi nutre i cinghiali»

di Cecilia Cecchi
Lampo, è morto il cane eroe che si è sacrificato per salvare la padrona. Il marito: «Colpa di chi nutre i cinghiali»

Ferito dopo la lotta con il cinghiale, il pinscher di 13 anni non ce l’ha fatta

30 giugno 2024
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RIOTORTO. Lampo, il pinscher di 13 anni che ha salvato la sua padrona dall’attacco di un cinghiale, non ce l’ha fatta. Il piccolo-grande eroe è morto nella notte tra sabato e domenica dopo aver lottato per ore. Troppo gravi le ferite. Scossi e addolorati Stefano Vannini e sua moglie Francesca.

Il tragico “incontro” nella tarda mattinata di venerdì, nel parco a ridosso del residence Borgo degli Olivi a Riotorto. Francesca era uscita da casa con Lampo per una passeggiata intorno alle 11, 45, quando improvvisamente si è trovata faccia a faccia con un gruppo di cinghiali. Tra di loro, probabilmente una mamma con i suoi cuccioli, il più grande ha mostrato da subito un comportamento aggressivo.

«Francesca si è spaventata e ha gridato, scatenando la reazione ancora più rabbiosa del cinghiale. . .» aveva raccontato a poche ore dai fatti Stefano. Ed è in quel “momento critico” che Lampo non ha esitato: si è lanciato contro il cinghiale per proteggere la padrona. Lotta feroce e impari, ma il coraggioso pinscher è riuscito a mettere in fuga l’animale selvatico, salvando Francesca.

Colpi e lesioni di Lampo, da subito troppo gravi. Portato alla clinica veterinaria di Venturina, operato d’urgenza per le fratture alla cassa toracica, le ferite nella zona dei genitali e i traumi ai polmoni. Poi trasferito alla clinica di Cecina per essere monitorato 24 ore su 24. Purtroppo, nonostante gli sforzi dei veterinari, Lampo è morto.

Le accuse del marito
Stefano Vannini non nasconde la rabbia e la frustrazione: «Quanto accaduto è da imputare anche a tutte quelle persone che pensano che i cinghiali siano come “animali da compagnia” e danno loro da mangiare, abituandoli ad avvicinarsi al centro abitato».

«Adesso? Vorrei che venissero presi provvedimenti – sottolinea Vannini – . I cinghiali sono animali selvatici pericolosi e non dovrebbero essere così vicini alle case e ai parchi giochi per bambini. E bisognerebbe che il verde pubblico fosse più curato: erba alta tagliata, fossi puliti. Con una migliore visibilità, vedendo i cinghiali da lontano si può decidere di cambiar strada. La scena che Francesca ha dovuto vedere, con Lampo che lottava disperatamente per salvarla, è stata straziante. Sentirsi impotenti, incapaci di fare nulla, sensazione terribile. Non ci diamo pace» aggiunge Stefano.

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