Maltempo
Stipendi e premi Inail, aumentano i minimali: chi guadagnerà di più e cosa cambia
Quello minimo dello stipendio giornaliero è di 56,87 euro e vale anche per i rider che non sono lavoratori subordinati
Sono in arrivo le rivalutazioni dei minimali retributivi su cui viene calcolato l’importo dei premi Inail, come spiega la circolare 12/2024 dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.
Cosa cambia
Ai minimali, per l’anno in corso, verrà infatti applicata una maggiorazione pari all’aumento dal costo della vita registrato nel corso del 2023, il cui valore è stabilito dall’indice Istat di aumento dei prezzi al consumo, che per lo scorso anno è pari al 5,4%. Il calcolo del premio Inail viene effettuato moltiplicando l’aliquota indicata dalla tariffa Inail relativa al tipo di lavorazione svolta per il valore della retribuzione giornaliera del lavoratore. Per la generalità dei lavoratori dipendenti, la retribuzione presa in esame è quella più elevata tra quella effettiva, cioè la retribuzione lorda percepita, e il limite minimo della retribuzione giornaliera. Ad aver subito la rivalutazione sulla base del valore dell’inflazione è proprio quest’ultimo, che sale così a 56,87 euro rispetto ai 53,95 euro applicati fino ad ora. Valore pari, secondo la normativa, al 9,5% del trattamento pensionistico minimo dell’Inps, cioè 598,61 euro al mese. Lo stesso valore minimo viene applicato anche ai rider che non hanno un contratto di lavoro subordinato o parasubordinato, per i quali viene considerata giornata di lavoro quella in cui abbiano effettuato anche solo una consegna. Non tutti i lavoratori adoperano però questo minimale retributivo. Per gli operai agricoli, ad esempio, il minimale rivalutato all’indice di inflazione registrato per lo scorso anno è pari a 50,59 euro, mentre prima era di 48 euro. Il suddetto minimo di retribuzione giornaliera non si applica neanche nei casi di diverse prestazioni collaterali al lavoro.
Gli esempi
Ne sono un esempio i trattamenti integrativi di prestazioni mutualistiche e previdenziali a carico dei datori di lavoro, cioè, ad esempio, le indennità di malattia, infortunio, gravidanza, puerperio e le integrazioni salariali. In questi casi il calcolo della quota giornaliera dei premi Inail relativi ai periodi interessati da questi strumenti viene effettuato sulla somma dovuta a carico del datore di lavoro. Similarmente, per i percettori di indennità di disponibilità si prende come imponibile l’intera somma versata, che vale il 20% della retribuzione giornaliera individuata dal relativo contratto collettivo nazionale di lavoro. Per i disoccupati avviati ai cantieri scuola e lavoro, rimboschimento e sistemazione montana, l’imponibile per il calcolo del premio Inail viene invece stabilito con le leggi regionali. Per alcune categorie di lavoratori però, piuttosto che la retribuzione effettiva, per il calcolo del premio Inail vengono adottate le retribuzioni convenzionali, che sono stabilite da decreti ministeriali ed adeguate annualmente all’indice dell’inflazione. Ai lavoratori interessati da questo tipo di retribuzione può essere applicato il limite minimo della retribuzione giornaliera adottato per la generalità dei dipendenti (56,87 euro) solo se la rispettiva retribuzione convenzionale non prevede un limite minimo giornaliero. Se questo limite è previsto, per il 2024, si applica invece un minimale pari a 31,60 euro, che lo scorso anno ammontava invece a 29,98 euro.
Per i part-time
Bisogna poi ricordare che per i lavoratori part-time, il calcolo del premio Inail avviene basandosi sul prodotto delle ore effettivamente lavorate (o previste ma non lavorate per ferie, festività, permessi, ecc..) e il valore più elevato tra la retribuzione oraria minimale, che per il 2024 è di 8,53 euro, e la retribuzione oraria tabellare, cioè quella prevista dalla contrattazione collettiva. Per i lavoratori della pesca marittima, invece, la retribuzione convenzionale giornaliera dalla quale si deriva il premio Inail è invece calcolata dividendo la retribuzione convenzionale mensile, stabilita dalla contrattazione collettiva, su 30 giorni. Per gli addetti alla pesca costiera/mediterranea, quindi, la retribuzione minima giornaliera imponibile può andare dai 36,09 euro per capi barca e motoristi ai 31,60 euro per i marinai.