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Balneari, spiagge all’asta: l'Antitrust contro i Comuni che hanno applicato la deroga

Balneari, spiagge all’asta: l'Antitrust contro i Comuni che hanno applicato la deroga

L’autorità garante della concorrenza ricorrerà al Tar contro 21 enti locali

02 luglio 2024
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GROSSETO. Balneari, puntata numero…... È di pochi giorni fa la notizia riportata dal portale web specializzato “Mondo Balneare” che l'Agcom, l’autorità garante della concorrenza di mercato, ha deliberato di ricorrere al Tribunale amministrativo regionale del Lazio contro 21 Comuni che hanno applicato la deroga di un anno alle concessioni balneari, senza aver indetto le gare pubbliche. Fra questi c’è anche il Comune capoluogo, in compagnia per la Toscana di quelli di Camaiore, Forte dei Marmi, Pietrasanta, Viareggio e Carrara.

La proroga tecnica delle concessioni demaniali era stata prevista dalla legge 118/2022 del governo presieduto da Mario Draghi a seguito della famigerata sentenza in adunanza plenaria del Consiglio di Stato del novembre 2021. La legge “Draghi” prevedeva infatti la possibilità di prorogare le concessioni scadute al 31.12.2023 fino al dicembre di quest'anno, con l'obiettivo di concludere le procedure selettive in caso di «difficoltà oggettive» che avessero reso impossibile farlo nel corso dell'anno passato. Di fatto l’Autorità per la concorrenza ha contestato «ai 21 enti locali (fra i quali Grosseto, ndc) di essersi avvalsi della proroga tecnica senza avere nemmeno fatto partire le procedure per i bandi», spiega nella sua nota Mondo Balneare.

L’Agcom non è ricorsa contro molte altre amministrazioni che avevano ricevuto la diffida, ma che nel frattempo hanno avviato l’iter delle gare. «Noi - spiega Bruno Ceccherini, vicesindaco e assessore al demanio - abbiamo pubblicato un'evidenza pubblica per la manifestazione di interesse nel 2019, e quindi riteniamo di aver rispettato le prescrizioni della legge Draghi, e pertanto ci difenderemo di fronte al Tar. D'altra parte, non avendo alcuna rilevanza pratica la legge regionale che prevede i criteri di indennizzo, dobbiamo aspettare la legge nazionale che definisca i parametri da inserire nel bando, in base ai quali eventualmente lo Stato indennizzerà il concessionario che avrà perso la titolarità della concessione».

La procedura del 2019, tuttavia, è antecedente alla sentenza del Consiglio di Stato del 2022. Simone Guerrini, presidente di Fiba Confesercenti Toscana, ricostruisce dal suo punto di vista com’è andata. «Intanto: Fiba ha fatto un accesso agli atti del Comune di Grosseto e ancora non risulta che Agcom lo abbia chiamato a rispondere di fronte al Tar. – argomenta – Ad ogni modo, il Comune ha a suo tempo pubblicato un bando per manifestare l'interesse a partecipare a una gara, vigendo la legge 145/2018 sulle concessioni balneari marittime. I concessionari hanno presentato l'istanza di riassegnazione, che è stata pubblicata per 20 giorni sull’albo comunale, senza che nessuno nei 60 giorni successivi manifestasse interesse a partecipare alla gara. Fra l'altro, sono anche scaduti i 18 mesi entro i quali poteva essere presentato ricorso al Presidente della Repubblica. Una successiva sentenza del Consiglio di Stato ha stabilito che nelle more della definizione di questa lunghissima vicenda prevale “l'interesse privato a continuare l'attività, ancorché decaduto dalla concessione non essendo i Comuni nella condizione di affidare a terzi il compendio demaniale”. In tutto questo, nessuno di noi ha certezze a causa dei ritardi nell'approvazione della nuova normativa, che deve contenere anche i criteri di indennizzo per gli investimenti sostenuti dai concessionari che non ottengano il rinnovo»

. Anche il Sib, che aderisce ad Ascom Confcommercio, punta il dito sulla mancanza di una normativa che faccia finalmente chiarezza. «Il caos normativo e giurisprudenziale regna sovrano - spiega il presidente provinciale, Daniele Avento - Nessuno riesce a orientarsi in questa giungla. Le cose che posso dire sono due: alla manifestazione d’interesse avevano partecipato solo gli attuali concessionari. Fintanto che non verrà approvata una nuova legge che regolamenti il nostro settore in modo chiaro è inequivocabile, sarà impossibile districare la matassa. E, d'altra parte, noi non possiamo commentare continuamente sentenze o ricorsi amministrativi, come fossimo degli azzeccagarbugli».

A completare il quadro dai contorni sfocati, il capogruppo alla Camera dei Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, ha chiesto al presidente della Camera di avviare il conflitto di attribuzione alla Corte costituzionale contro le sentenze del Consiglio di Stato che hanno imposto ai comuni di non applicare la proroga delle concessioni stabilità nella manovra di bilancio 2023. Questa scelta, però, prevede un'istruttoria per valutare i termini giuridici dell'apertura del conflitto di attribuzione. E con ogni probabilità si andrà a dopo l'estate.
 

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