Il Tirreno

La storia

Sonia e Claudio chiudono l’alimentari nel borgo di Monteverdi: «Vogliamo stare con i nostri figli»

di Giorgio Piglia

	Sonia e Claudio di fronte al loro negozio
Sonia e Claudio di fronte al loro negozio

La scelta di due giovani commercianti: l’apertura del negozio soltanto cinque anni fa

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MONTEVERDI. «Dobbiamo avere più tempo per crescere i nostri figli». E così da un giorno all’altro Sonia Andreazzoli e Claudio Tani, giovani e sposati da non molti anni, hanno deciso di chiudere Alimentari del Sole, il negozio di buone cose aperto cinque anni fa nella centrale piazzetta ai lecci, in faccia al municipio. La notizia è scoppiata come un fulmine a ciel sereno nell’intorpidita atmosfera invernale del paese, ha suscitato svariati commenti e inevitabili domande. Difficoltà economiche? «Assolutamente no – assicura Sonia – i fornitori hanno sempre consegnato con regolarità, sono stati i primi a stupirsi della nostra decisione». Clientela in decrescita? «Ancora no!», è la risposta secca. La verità è semplice e appare perfino anacronistica in un mondo che vuole crescere sempre più velocemente: non farsi scandire l’orologio della vita dal lavoro, ma trovare un equilibrio diverso, il tempo del lavoro e quello della famiglia, dei figli, della leggerezza. Un ritorno al passato, se vogliamo.

«In questi cinque anni – raccontano Sonia e Claudio – abbiamo fatto un lavoro bellissimo, tanto quanto in altre situazioni sarebbe stato fatto in 15 anni: eventi, pranzi, aperitivi, catering oltre la gestione quotidiana del negozio. Abbiamo conosciuto persone interessanti, personaggi, professionisti, tanti sono diventati nostri amici, anche tra i produttori, e tutti ora ci mancheranno. S’è lavorato senza mai guardare l’orologio né il calendario. E la famiglia? I nostri bambini?». E aggiunge Sonia: «Ho fatto una gravidanza in negozio».

Sonia e Claudio hanno due figli piccoli vivacissimi: Sole di quasi 6 anni, col suo nome ha ispirato l’insegna del negozio, e Leone di 3 anni e mezzo. «Loro crescono e noi sempre pochissimo con loro. No, non va bene, sennò perché li abbiamo messi al mondo?».

Quando Alimentari del Sole debuttò cinque anni fa nell’arena del commercio locale, la domanda ricorrente era questa: Ce la faranno a resistere alla concorrenza degli altri due negozi, vicini e ben avviati da anni?. A dispetto dei pessimisti, Sonia e Claudio ce l’hanno fatta proponendo un’offerta personalizzata, di prodotti biologici e di tipicità di nicchia, di valori del territorio e di stuzzicanti toscanità. Che hanno suscitato curiosità e interesse agli acquisti da parte di residenti, ospiti e turisti estivi. Un successo, ma pagato a spese degli affetti più cari. Così la coppia ha deciso di tirare giù la saracinesca e di pensare ad altro. Sonia è geometra e intende accettare un’offerta che non ha nulla a che vedere con il suo diploma né con le attività svolte finora; Claudio prima di salire a Monteverdi era un apprezzato “figaro” a Donoratico. «Intanto – dicono i due coniugi – ci prenderemo una pausa». Venderanno la casa sul panoramico Podernuovo e ne cercheranno una vicina alla città (Cecina? ). Sono in trattative per un subentro: «Ma sarà una soluzione molto diversa da noi. Noi siamo Alimentari del Sole».

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