Portoferrario, interrogazione di Di Tursi: «Quattro case dell’hotel Massimo devono essere date al Comune»
La convenzione con la C.a.t. srl «prevede che il cambio di destinazione d’uso obblighi la società a dare gli appartamenti»
PORTOFERRAIO. «La C.a.t. (Compagnia alberghi turismo, ndr) ha messo a disposizione del Comune di Portoferraio i quattro appartamenti oggetto di convenzione e quale impiego ne è stato fatto dall’amministrazione medesima?». È quanto chiede Paolo Di Tursi, consigliere comunale del gruppo “Forza del fare”, nell’interrogazione che ha inviato al sindaco Angelo Zini, in riferimento alla convenzione siglata dal Comune relativa all’intervento di ristrutturazione dell’ex hotel Massimo con il cambiamento della destinazione d’uso da albergo a unità residenziale, commerciale e direzionali.
L’immobile sul quale si è concentrata l’attenzione del capogruppo consiliare di minoranza è ubicato in calata Italia, proprio di rimpetto all’omonimo pontile Massimo. «Come previsto dalle norme tecniche d’attuazione del regolamento urbanistico del tempo – si legge nell’interrogazione – a fronte del cambio di destinazione da alberghiero a residenziale, nella convenzione era fatto obbligo alla società di “concedere in locazione a canone concordato per un periodo di anni 12 a decorrere dal rilascio del certificato di abitabilità a soggetti che il Comune indicherà per l’uso”». Si tratta di appartamenti il cui uso è finalizzato per soddisfare la richiesta di emergenza abitativa ogni qual volta che si dovesse riscontrare la necessità.
Ma la richiesta formulata da Di Tursi va oltre: «In caso di inadempimento dell’obbligazione prevista dall’ordinamento comunale, le parti interessate convengono che la società C.a.t.-Compagnia alberghi turismo dovrà corrispondere al Comune, a titolo di penale, la somma di 72mila euro per ciascun alloggio che non sarà reso disponibile. La penale sarà corrisposta dalla società al Comune entro dieci giorni dal ricevimento della formale messa in mora che il Comune dovrà inoltrare mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento». A conti fatti si parla di una cifra complessiva di 288mila euro. «La concreta disponibilità di tali appartamenti permetterebbe al Comune di Portoferraio – conclude Di Tursi – di alleviare la grave emergenza abitativa del nostro territorio, impiegandoli per un uso pubblico”.
Il sindaco Zini, sentito dal Tirreno, ha assicurato che risponderà all'interrogazione nel prossimo consiglio comunale dopo aver effettuato delle verifiche con gli uffici.
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