Giunta in crisi, ora Lambardi è in bilico
Gli assessori Scotto di Santolo e Mazzei si dimettono: «Contrasti insanabili». Il sindaco non ha più una maggioranza
CAMPO NELL'ELBA. Strappo (l’ennesimo) in seno alla maggioranza consiliare, ora la giunta Lambardi è in bilico. Ieri mattina gli assessori Eleonora Scotto di Santolo (commercio e attività produttive) ed Emanuele Mazzei (edilizia privata e urbanistica) hanno consegnato all’ufficio protocollo una lettera con cui hanno rimesso le deleghe. E, con una nota inviata ieri mattina alla stampa, hanno annunciato la volontà di tirarsi fuori dall’attuale maggioranza consiliare. La stessa scelta, per intendersi, rispetto a quella maturata alcuni mesi fa dai consiglieri “fuorusciti” di Rinascita Campese Roselba Danesi e Sergio Spinetti, arrivata in seguito alla fine del rapporto tra il sindaco Lambardi e l’allora vice sindaco Giancarlo Galli.
Stavolta, però, il colpo è durissimo per l’esecutivo Lambardi, che nelle prossime ore cercherà di capire se vi sono gli estremi per ricomporre i cocci della crisi e per andare avanti. Ma i numeri, ad oggi, sono impietosi nei confronti di Lambardi, dal momento che i consiglieri rimasti nella maggioranza sono solo quattro, mentre fuori dalla maggioranza i consiglieri sono otto .
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Crisi aperta. Dopo quasi tre anni dall’inizio dell’esperienza Lambardi, l’esperimento di una maggioranza a due anime (una di centrosinistra e una di centrodestra con Rinascita campese) pare naufragata in via definitiva. E a farne le spese è la giunta Lambardi che è a un passo dalla caduta.
Ieri pomeriggio il sindaco ha convocato in tutta urgenza una riunione di maggioranza per capire le prossime mosse da compiere. Il sindaco valuterà l’ipotesi delle dimissioni e del conseguente commissariamento dell’ente, anche se pare intenzionato ad andare avanti almeno fino al consiglio comunale in programma il prossimo 21 luglio alle 21, nel corso del quale dovrà essere approvata la variante al piano di fabbricazione, fondamentale per portare a termine i lavori di ampliamento dell’aeroporto della Pila. «È un passo troppo importante per Campo e per tutta l’Elba – ha spiegato il sindaco Lambardi – voglio vedere con i miei occhi e sapere i nomi e i cognomi di chi avrà il coraggio di mandare alle ortiche un progetto così importante per ragioni politiche».
La pugnalata. Il sindaco di Campo nell’Elba è venuto a conoscenza ieri mattina della decisione dei consiglieri e assessori Mazzei e Scotto di Santolo. «Sono deluso, soprattutto dal punto di vista umano e personale – ha spiegato il sindaco, non nascondendo l’amarezza – Ora, con calma, cercherò di approfondire le motivazioni di questa decisione».
Motivi che gli assessori hanno cercato di spiegare in una nota inviata nella mattinata di ieri alla stampa: «Dopo quasi tre anni dell' attuale amministrazione, dobbiamo nostro malgrado riconoscere l'impossibilità a proseguire nell'attuale maggioranza per la mancanza delle condizioni politico-amministrative tali da consentirci di portare avanti idee e progetti a vantaggio di un politica nuova così come richiesto da quegli elettori che ci hanno dato fiducia», hanno spiegato Eleonora Scotto di Santolo ed Emanuele Mazzei.
Scacco a Lambardi. Di Santolo e Mazzei spiegano come, all’inizio dell’avventura, avevano creduto in Lambardi, salvo poi ricredersi con il passare dei mesi. Il sindaco campese è passato, agli occhi dei suoi ormai ex assessori, da essere alla guida di «una lista civica apartitica», a espressione degli interessi del Pd. «Ci siamo resi conto - aggiungono gli assessori dimissionari – che colui che prometteva di attuare un rinnovamento in positivo della politica campese, basata sulla condivisione - trasparenza e sincerità, convincendoci a partecipare nella sua lista, ha dimostrato da subito che di rinnovamento e trasparenza molto probabilmente aveva, ed ha, un concetto diverso dal nostro. Egli infatti ha perseguito solo una strategia politica dettata dal suo stesso partito vendendosi l’anima per lo stesso, cui rappresentava e rappresenta tutt’oggi, a discapito ancora una volta dell'interesse del paese in cui lo stesso è cresciuto ed oggi meno apprezzato».
Mazzei e Scotto di Santolo rinfacciano a Lambardi la revoca dell’incarico al vice sindaco Galli (nel settembre 2015), e l'allontanamento di due suoi consiglieri Danesi e Spinetti. «Così il nostro sindaco, tradendo il mandato degli elettori è riuscito a completare quanto dal partito indicato ovvero a colorare l'amministrazione di rosso con tanto di nomina di nuovo vice sindaco in persona del suo fedele compagno rappresentante del Pd che funge molto probabilmente da tutor controllore, operazione riuscita. Da allora stiamo assistendo alle volontà del partito di imporre tramite l'amministrazione, alla cittadinanza, le proprie direttive. Ci auguriamo di non assistere, considerato l'indebolimento dell'attuale maggioranza ad altri accordi trasversali magari nell'opposizione». Ma, già ieri sera, il consigliere di minoranza Vanno Segnini ha scartato questa eventualità.
«Lambardi dimettiti». «Con le dimissioni degli ultimi due assessori ed il loro conseguente passaggio alla minoranza si è chiuso il cerchio ed il Lambardi è privo di qualsiasi maggioranza». È il giudizio dei consiglieri di Nuovo Progetto per Campo: «Stiano tranquilli per primi i nostri elettori ed anche i due ex assessori che il nostro gruppo non aderirà ad alcun accordo trasversale – attaccano Segnini e gli altri consiglieri di minoranza – Il nostro unico interesse è quello di far ritornare prima possibile la parola agli elettori ed interrompere questa brutta gestione comunale. In una situazione come questa sarebbe per Lambardi più dignitoso e più responsabile nei confronti della cittadinanza dimettersi prontamente senza attendere una mozione di sfiducia consiliare».
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