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Labella. I ricordi del doppio ex. «A Montecatini anni indelebili»

di Lorenzo Carducci
Labella. I ricordi del doppio ex. «A Montecatini anni indelebili»

Gli Herons domani a Caserta dove il play argentino ha militato dal 2006 al 2008. Con Montecatini l’ultima promozione in A1 e la qualificazione alla Coppa Korac

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MONTECATINI. A Montecatini ha giocato per quattro stagioni e mezzo, dal 1997 al 2001, conquistando l’ultima promozione in A1 della storia rossoblù e vivendo il picco più alto di sempre col 5° posto nella massima categoria e la qualificazione alla Coppa Korac nel dream team guidato da coach Pillastrini.

«Sono venuto via solo perché la società fallì, altrimenti a quest’ora forse sarei ancora lì, ci stavo bene» dice apertamente. Grinta e cuore di un purosangue argentino unite alla corsa di un maratoneta, altruismo e letture di gioco da signor playmaker. A Fernando Labella, la città non smetterà mai di voler bene. E non è l’unica piazza, perché il classe ‘71 che dopo aver appeso le scarpette al chiodo nel 2011 fa l’istruttore di minibasket e settore giovanile nella sua Pesaro, ha vinto e incantato un po’ ovunque. Anche a Caserta, per un’altra promozione in A1 - la terza, dopo quella con Mario Boni a Teramo nel 2003 - stavolta nel 2008 con coach Trinchieri, incrociando un’Agricola Gloria già in fase calante.

Può essere proprio “Nando” l’uomo giusto per avvicinarsi alla trasferta della capolista Fabo Herons Montecatini sul campo della JuveCaserta, nel testacoda di serie B Nazionale (girone A) in programma domani alle 18. Che emozioni conserva dei suoi anni in rossoblù? «Sono ricordi bellissimi: la promozione in A1, la prima volta della società in una coppa europea e tanto altro. Arrivai nel 1997 a campionato in corso, mi adattai subito, sono stato sempre benvoluto. I risultati hanno aiutato e sono stato bene anche fisicamente. L’ultimo anno ero anche capitano, ho ancora i quadri con le foto delle 100 partite con la maglia rossoblù. Sono cose che restano per sempre, infatti sono in contatto con alcuni amici».

Allora le avranno sicuramente raccontato delle due realtà, Herons e Gema, prima e quarta in serie B1. «Sì mi sento con Filippo Laico (tra i soci Herons, nda), che assieme ad Andrea Luchi (il presidente, all’epoca ds e poi gm dello Sporting Club, nda) è stato anche a Pesaro. So che la Fabo sta facendo una programmazione intelligente, pensando anche al futuro. E adesso magari da primi in classifica è normale che a salire ci stiano facendo un pensierino. Anche Gema è un’ottima squadra, anche se in calo è sempre messa bene in classifica. Sono contento che a Montecatini ci sia di nuovo entusiasmo, so che sono tornati anche i ragazzi della curva che c’erano anche quando c’ero io». E Caserta come la vede? «Purtroppo stanno avendo tante difficoltà. Una volta la Juve Caserta era sopra tutto, oggi invece la Casertana calcio in serie C ha superato un po’ il basket che sta facendo fatica ad avere continuità, anche a livello di strutture. Sono ultimi (2 vittorie e 18 sconfitte, nda) e non penso che la situazione possa migliorare nell’immediato. Spiace perché anche lì ho lasciato il cuore e l’anima. A vedere la finale playoff per l’A1 nel 2007 c’erano 7mila persone. Poi con la serie Scugnizzi abbiamo visto tutti che piazza è Caserta». In Toscana invece più in alto di tutti - ottava in Lba - c’è Pistoia del ds Sambugaro, suo ex compagno a Montecatini. «Pistoia sta facendo davvero bene, a inizio anno la davano per già retrocessa invece stanno avendo grandi risultati e devo fare i complimenti a “Sambu”, al coach e a tutti. Sono una squadra vera. Pesaro invece (terzultima) domenica ha una finale contro Brindisi». Prometta però che ripasserà presto da queste parti. «Va bene (ride, nda). L’ultima volta sono tornato nel 2017 per i mondiali Fimba e fu bello ritrovare tanti amici. Adesso ho Andrea Niccolai a Fabriano che è a un’ora da qui, spero di rivederlo. Poi mia moglie ogni tanto viene a Pistoia per lavoro, io continuerò a informarmi e a tifare per Montecatini».


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