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Montecatini, via libera a business plan e nuovo statuto della Fondazione Turismo

di Luca Signorini
Montecatini, via libera a business plan e nuovo statuto della Fondazione Turismo

Gli atti in approvazione nel prossimo consiglio comunale

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Montecatini Consiglio comunale rilevante quello di mercoledì 30 aprile (alle 18): tra gli argomenti all’ordine del giorno c’è anche il via libera alla Fondazione Turismo, con l’approvazione del business plan 2025-2029, dello schema di convenzione tra la nuova partecipata e il Comune di Montecatini, dell’atto costitutivo e dello statuto già passati dalla firma davanti al notaio, ma con la modifica degli articoli 4, 7 e 13. Insomma, si tratta dell’atteso passaggio formale che permetterà poi di iniziare a strutturare la Dmo (Destination management organization, in termini di settore), con uffici, personale e direttore (che passerà da un bando pubblico) e renderla operativa a partire dal 2026 come è intenzione dell’amministrazione comunale (serve anche tornare dal notaio e ottenere il riconoscimento della personalità giuridica).

Business plan

È quello fornito dall’advisor milanese Crowe Bompani spa a marzo, su incarico del Comune (parcella da 12mila euro e rotti). Per quest’anno (dal mese di luglio) i ricavi della Fondazione Turismo sono quantificati a 804mila euro (751mila dalla tassa di soggiorno, raddoppiata e in alcuni casi triplicata dal gennaio scorso), mentre i costi si aggirano sui 709mila euro (125mila il costo del personale, 490mila per eventi e marketing, 25mila per la sede che il Comune vorrebbe aprire al Palazzo dei congressi, sul quale è in corso un ragionamento per l’acquisto). Cifre che negli anni a venire crescono: nel 2026 ricavi per 1 milione e 656mila euro e costi per 1 milione e 591mila (280mila il personale, 1 milione gli eventi); nel 2027 1 milione e 781mila la prima voce e 1 milione e 738mila la seconda; nel 2028 ricavi per 1 milione e 855mila e costi per 1 milione e 781mila; infine nel 2029 ricavi a 1 milione e 980mila e costi a 1 milione e 903mila euro. Un’annotazione sul personale: si va dai sei dipendenti del primo anno agli otto del 2029 una volta a regime, il compenso per tutti sarà di 30mila euro all’anno, col direttore che invece andrà a percepirne 100mila, come un dirigente comunale. Per professionisti e collaboratori esterni, le uscite previste vanno dai 7mila euro iniziali ai 22mila complessivi tra cinque anni.

Modifica dello statuto

Vanno rivisti col vaglio del consiglio comunale tre articoli dello statuto: 4, 7 e 13. Il primo riguarda il fondo di gestione, ovvero i conferimenti in denaro sia del socio fondatore (il Comune di Montecatini), che dei soci partecipanti (albergatori, associazioni di categoria, altri Comuni della Valdinievole, eventuali soggetti privati), ma anche donazioni, contributi vari, sponsorizzazioni, elargizioni. L’articolo 7 fa riferimento al recesso dei partecipanti alla Dmo. Il 13 fissa infine i poteri e le competenze del consiglio di fondazione (dai 3 ai 5 membri), l’organismo interno più importante, che approva il programma delle attività e i progetti, ma anche i bilanci, l’ammissione di nuovi soci finanziatori, nomina il direttore e ne stabilisce il compenso, stabilisce l’assetto organizzativo e i regolamenti, può modificare lo statuto in corso d’opera (ha le funzioni di un cda). Non si dà seguito per ora a due appunti sollevati nel parere legale dall’avvocato Roberto Righi: la possibilità di corrispondere un compenso (oltre al rimborso spese) sia al presidente che ai membri del consiglio di fondazione e l’assenza dallo statuto a qualsiasi riferimento al rispetto della parità di genere, prevista dagli enti pubblici. l

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