Il Tirreno

Il ritratto

Morto in cava a Carrara, chi era Paolo Lambruschi: il “gigante dal cuore grande”. Il dolore del fratello, noto insegnante


	Paolo Lambruschi e la zona dell'incidente mortale (foto Matelli/Cuffaro)
Paolo Lambruschi e la zona dell'incidente mortale (foto Matelli/Cuffaro)

Tantissimi i messaggi di cordoglio per il 59enne: «Generoso, sempre disponibile ad aiutare gli amici»

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CARRARA. Il numero dei messaggi e delle dediche speciali sui social tenta di far emergere dall’algoritmo le emozioni: quelle che la città di Carrara, sotto choc, provava per Paolo Lambruschi, il lavoratore cinquantanovenne morto sul lavoro a Fantiscritti oggi, 28 aprile.

Paolo – “Paolone”, il gigante dal cuore grande, come lo conoscevano in moltissimi – è scomparso in una mattina di primavera, 28 aprile, a pochi giorni dalla giornata del Primo Maggio – Festa dei Lavoratori – e nella giornata mondiale istituita per riflettere sulla sicurezza sul lavoro. Una tragedia a poca distanza da Miseglia, dove Lambruschi abitava con la moglie e la figlia ventiseienne e da dove veniva: lui, la sua famiglia legata da sempre al settore lapideo; così come quella frazione “a monte” di Carrara vicina e legata da secoli alle cave.

I ricordi

«Generoso, sempre disponibile ad aiutare gli amici: un vero gigante dal cuore grande», come lo ricordano in tantissimi. Da tempo lavorava alle cave ed era descritto da tutti come un grande professionista e molto esperto. Proprio come Paolo, è molto conosciuto anche il fratello Sandro, che stamani – ricevuta la terribile notizia – si è precipitato in cava, dopo la tragedia, con la sindaca di Carrara Serena Arrighi; Sandro è un noto professore di educazione fisica, con una vita nel pugilato e più generalmente nel mondo dello sport. Passione per lo sport che condivideva con il fratello, ex cestista.

I messaggi

«Oggi è un giorno di lutto per la nostra città e per tutta la nostra comunità. Oggi piangiamo un uomo, un padre, un lavoratore morto mentre stava compiendo il proprio mestiere. Voglio anzitutto porgere le più sentite condoglianze a nome di tutta la nostra comunità ai familiari, agli amici, a tutti i colleghi, a tutti i cavatori e a tutti i lavoratori del marmo. Quanto accaduto stamani è una ferita profonda e lacerante per tutti noi che ci ricorda come l’attenzione per la sicurezza nei luoghi di lavoro non sia mai abbastanza e come l’impegno di tutti debba essere quotidiano per fare sì che certe cose non si ripetano più», scrive la sindaca Arrighi su una tragedia che lascia sotto choc l’intera comunità per la quale domani, martedì 29, scatterà lo sciopero del distretto proclamato dalle sigle sindacali di categoria.

«Con grande tristezza, il consiglio di Avis Carrara esprime le più sincere condoglianze alla famiglia di Paolo – il messaggio di Avis Carrara, gruppo del quale Paolo faceva parte in quanto donatore –. La sua dedizione e impegno nei 26 anni di donazioni sono stati un esempio di generosità per tutti noi. A gennaio, Paolo aveva ricevuto la Benemerenza Oro con Rubino per le sue 81 donazioni, un riconoscimento che testimonia il suo continuo impegno nel donare. In questo momento di dolore, siamo vicini alla famiglia con affetto e gratitudine. Grazie, Paolo, per il tuo straordinario contributo».

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