Il Tirreno

Montecatini

La rassegna

Montecatini, i delitti del mostro di Firenze ad “Acqua in bocca”

Montecatini, i delitti del mostro di Firenze ad “Acqua in bocca”

Al Tettuccio l’investigatore Michele Giuttari, che dal 1995 indagò sugli assassini delle coppiette

3 MINUTI DI LETTURA





Montecatini «Il mostro di Firenze non esiste, esistono i mostri di Firenze »: lo sostiene Michele Giuttari, scrittore ed ex capo della squadra mobile di Firenze, che sabato 29 marzo alle 16 sarà ospite della rassegna “Acqua in bocca ma non troppo” allo stabilimento termale Tettuccio. Giuttari racconterà al pubblico quello che ha scritto nel libro “I mostri di Firenze e il patto segreto”, analizzando tutti gli elementi a sostegno del movente esoterico dei delitti. Dai fatti e dagli elementi acquisiti approfondisce anche la possibile esistenza di un patto segreto con la criminalità per far considerare Pacciani unico serial killer colpevole, per chiudere definitivamente la vicenda, come proverebbe il depistaggio mediante la cartuccia rinvenuta nel suo orto nella perquisizione del 1992.

«Con il caso del mostro – afferma Giuttari – si sono intrecciate altre vicende criminali, come i festini durante i quali minorenni venivano abusati da personaggi dalla sessualità fortemente disturbata. Un dato significativo è l’interessamento della massoneria perugina e il possibile coinvolgimento di Francesco Narducci nei delitti quale uno dei mostri, e il successivo intervento per coprire la reale causa del suo decesso».

È l’ottobre del 1995 quando Michele Giuttari, appena nominato capo della squadra mobile di Firenze, comincia ad indagare sul caso del mostro di Firenze. All’epoca dei delitti, avvenuti tra il 1974 e il 1985, Michele Giuttari è in Calabria, impegnato nella lotta contro i sequestri di persona. È sempre lui a indagare sugli attentati del 1993 a Roma, Milano e in via dei Georgofili a Firenze, riferibili a una strategia del terrore di Cosa Nostra. Il procuratore Piero Luigi Vigna riconosce in lui l’investigatore giusto per affrontare il processo d’appello contro Pietro Pacciani, condannato all’ergastolo nel 1994, quale responsabile degli orribili duplici delitti compiuti sulle colline toscane. Giuttari sa poco o niente della vicenda, quindi si immerge subito nel delicato percorso di archeologia investigativa. Da allora, sino al 2007, dedicherà ogni suo sforzo per la verità. Ma è proprio in quel momento che verrà fermato.

Oggi confessa l’amarezza per non aver potuto completare le indagini. Nelle pagine del suo libro, con il distacco di chi sa guardare la realtà senza pregiudizi, ricostruisce la storia investigativa di un caso realmente complesso. Giuttari ha scoperto che Pacciani non poteva aver fatto tutto da solo, che esistevano dei complici e, soprattutto, che occorreva indagare su un secondo livello, una regia inquietante, altolocata e occulta, di personaggi importanti e insospettabili. Insomma l’ipotesi del serial killer solitario, sotto la lente dell’investigatore Giuttari, si è sgretolata.

« Ancora un interessante caso irrisolto di cronaca nera – commenta Simona Peselli, direttore editoriale della rassegna – insieme allo scrittore Mauro Valentini vogliamo ricostruire, grazie alla competente presenza di Michele Giuttari, anni di indagini su questi terribili delitti». Ingresso libero al Tettuccio per assistere all’incontro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Turismo in Toscana: i reportage

Costa apuana

Massa, l’estate con il pontile chiuso: la tintarella diventa con vista sul relitto. I rischi per il turismo (non solo nelle presenze)

di Giovanna Mezzana
Sani e Belli