Costa apuana
Valdinievole, morta a 29 anni per droga: in undici sotto processo
La tragedia fece scattare le indagini su un ampio giro di spaccio
MONTECATINI. Era il luglio del 2024 quando il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pistoia emise undici misure cautelari (tra le quali cinque custodie cautelari in carcere) nei confronti di nove giovani nordafricani e di due italiani, in seguito alla morte avvenuta nel giugno del 2023 di una ragazza di 29 anni per uso di cocaina. La donna, originaria delle Marche ma residente da tempo in Valdinievole, fu ricoverata all’ospedale di Pescia in gravi condizioni, per poi essere trasferita a Careggi dove morì qualche giorno dopo.
Una morte che però lasciava dei sospetti legati al giro di spaccio. E infatti è da lì che erano partite le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica al tribunale di Pistoia e condotte dai carabinieri della stazione di Pescia. Indagini che hanno portato prima all’esecuzione di sette delle undici misure cautelari e poi all’imputazione degli undici sospettati intorno ai quali ricostruendo gli ultimi giorni di vita della ragazza si era stretto il cerchio, e che erano soliti frequentare alcuni alberghi abbandonati di Montecatini.
Sono stati tutti accusati a vario titolo di spaccio di stupefacenti aggravato in concorso, e uno di loro, un italiano di 24 anni ritenuto colui che aveva ceduto la dose risultata letale di cocaina alla ragazza, anche di morte come conseguenza di altro reato. Tuttavia, per quest’ultimo capo d’accusa, nei suoi confronti ieri – di fronte al giudice dell’udienza preliminare – il pubblico ministero Leonardo De Gaudio ha chiesto l’assoluzione. Secondo il legale dell’imputato, non ci sarebbe infatti alcuna certezza sul fatto che sia stato il suo assistito a vendere alla ragazza la dose rivelatasi poi mortale, perché l’incontro tra i due sarebbe avvenuto la mattina e lei si sentì male la sera, con la possibilità che durante la giornata lei avesse acquistato altre dosi. Inoltre, dagli accertamenti medico legali è emerso che la ragazza soffriva di una malformazione genetica all’apparato cardiocircolatorio, patologia che si sarebbe sommata all’uso di cocaina nell’aggravare le sue condizioni. Circostanza, quella della malformazione, non prevedibile dall’imputato.
Per il reato di morte come conseguenza di altro reato il legale aveva chiesto il rito abbreviato, mentre per il reato di spaccio le parti hanno trovato un accordo sul patteggiamento della pena a 1 anno e 4 mesi, che dovrà essere validato dal gup. L’abbreviato lo avevano richiesto anche i difensori di altri tre giovani accusati di spaccio, di origine magrebina. Nei loro confronti, il pm ha chiesto rispettivamente la condanna a 2 anni e 2 mesi, 2 anni e 11 mesi e per il terzo 6 anni, 11 mesi e 10 giorni, oltre all’espulsione dal territorio italiano. Quattro dei restanti imputati hanno poi richiesto il patteggiamento, mentre altri risultato irreperibili. Le varie posizioni degli imputati verranno decise nell’udienza del 16 aprile.
Le indagini dei militari avevano consentito inoltre di allargare l’attività di contrasto al giro di spaccio di stupefacenti in Valdinievole. E ad accertare, nel corso di un anno, circa 3mila cessioni di cocaina a decine di consumatori per un controvalore di oltre 120mila euro. Sempre per spaccio di stupefacenti, furono denunciate anche altre 14 persone.
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